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Moratti: “Vi dico tutto su Zanetti, Ronaldo e Recoba. Ince? mi dissero…”

Riccardo Fusato

E’ un fiume in piena Massimo Moratti, nell’intervista rilasciata all’inserto del Corriere della Sera Sette: “Zanetti? Il primo giocatore che ho visto e che ho scelto.. Non avevo ancora preso l’Inter e mi arrivò la cassetta di una...

E’ un fiume in piena Massimo Moratti, nell’intervista rilasciata all’inserto del Corriere della Sera Sette: “Zanetti? Il primo giocatore che ho visto e che ho scelto.. Non avevo ancora preso l’Inter e mi arrivò la cassetta di una partita dell’Argentina under 20, per farmi osservare Ortega. Ne guardo un pezzo e Ortega non mi aveva entusiasmato, al contrario, mi ero fatto incantare da un terzino ch efaceva cose che non avevo mai visto: difendeva, ripartiva, dribblava sette avversari insieme. L’abbiamo preso ed è ancora con noi. Adesso ho scoperto da dove arriva: dal pianeta Krypton e che giocherà ancora per 4 o 5 anni, Poi è arrivato Paul Ince; Un consigliere mi aveva sussurrato che sarebbe stato meglio evitare giocatori di colore perché la curva la pensava diversamente. Già lo volevo perché era un grande, ma dopo questa notizia mi decisi a portarlo a Milano. La risposta del pubblico è stata fantastica, e Paul è stato uno dei giocatori più adorati. Ronaldo? Lo presi perché era fortissimo e per deludere chi non credeva ad un acquisto del genere visto che lui giocava nel Barcellona. C’era stata un’apertura, poi sembrava che il giocatore si fosse messo d’accordo con il club spagnolo per continuare. Poi mentre ero in viaggio mi telefonarono e mi dissero che voleva venire all’Inter. Quel tratto di strada prima di arrivare a casa lo feci volando sui piedi e pieno di entusiasmo. Ronnie è stato un ottimo affare; è arrivato con un costo altissimo, ma dopo cinque anni fu venduto al Real per il doppio, e per l’Inter ha rappresentato un’immagine importantissima, perché ci h aperto il mondo. Recoba? Arrivò anche lui nel 1997. Si era presentato a S.Siro con una doppietta contro il Brescia e pensavo venisse giù lo stadio. Era un giocatore di grandissima classe uno capace di sorprendere anche se stesso.”