primo piano

Morosini: “Tifo Inter sin da bambino e che emozioni a S.Siro. Spero…”

Riccardo Fusato

E' stato ad un passo dal diventare un giocatore dell'Inter ed ora Morosini spera di vestire il nerazzurro

E' stato ad un passo dal diventare un giocatore dell'Inter ma il suo approdo in maglia nerazzurra potrebbe essere stato solo rimandato; stiamo parlando del centrocampista del Brescia Leonardo Morosini che, ha un passato nel vivaio nerazzurro e da... raccattapalle a San Siro. Nato in provincia di Bergamo, gioca a Brescia incurante della rivalità che c’è tra le due tifoserie. Il suo cuore, però, batte per l’Inter fin da quando era bambino. Inevitabile che quando ha saputo del corteggiamento del club di proprietà del Suning, si sia emozionato e sentito lusingato: "Potevo essere dell'Inter adesso? Sinceramente sono contento di essere rimasto perché il Brescia per me è una seconda famiglia. Compresi gli anni nelle giovanili sono qui da 8 stagioni e mi trovo alla grande. Poi, come è normale, le voci le ho sentite anche io, ma non ho mai avuto l’intenzione di andarmene. Tifo per l’Inter da quando sono bambino, ho giocato nel settore giovanile nerazzurro fino ai Giovanissimi Nazionali e ho fatto il raccattapalle a San Siro dagli anni di Mancini fino a quello del triplete con Mourinho. Come potete capire a quei colori sono molto legato. L'emozione più grande?La più difficile da dimenticare è stata Inter-Sampdoria 3-2 (9 gennaio 2005, ndr) con la rimonta negli ultimi 6 minuti firmata da Martins, Vieri e dal Chino Recoba. Per un bambino di 9 anni è stato un qualcosa di favoloso vedere la propria squadra passare dallo 0-2 al 3-2. Potrei però citarvi tanti altri episodi perché con l’arrivo di Mancini l’Inter è tornata a togliersi soddisfazioni. Ho visto da vicino tanti campioni e di molti ho preso anche l’autografo, a San Siro o la volta che sono stato in visita alla Pinetina. Quell’anno c’era anche Adriano, una forza della natura. Ho visto giocare grandi Inter, squadre che vincevano trofei uno dietro l’altro, e campioni incredibili. Il mio idolo? Visto il ruolo, dico Sneijder, un numero 10 che faceva il numero 10 e che decideva le partite con le sue giocate. Il mio idolo però è sempre stato e rimane Roberto Baggio. Ho letto anche la sua autobiografia e mi ha insegnato molto. L'Inter nel futuro? Non esiste un calciatore che non punti a giocare in una grande squadra e io non faccio eccezione. Adesso però il mio sogno è andare in Serie A con il Brescia. Lo dico a bassa voce perché prima dobbiamo pensare a conquistare la salvezza. Quando l’avremo assicurata, vedremo dove sarà possibile arrivare"

(Corriere dello Sport)