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MOURINHO: “BELLE LE SFIDE COME QUELLA COL BARCELLONA. IL GRUPPO VUOLE VINCERE”

La sfida di domani contro il Barcellona preoccupa Josè Mourinho meno di quella di sabato scorso a Bologna. «È un piacere giocare una sfida così difficile, molto più che vincerne una facile 4 a 0», assicura l’allenatore interista...

Alessandro De Felice

La sfida di domani contro il Barcellona preoccupa Josè Mourinho meno di quella di sabato scorso a Bologna. «È un piacere giocare una sfida così difficile, molto più che vincerne una facile 4 a 0», assicura l'allenatore interista spiegando che «il bello del calcio è misurarsi con i migliori». «Questa è una sfida che tutti vogliono giocare e questa passione per il rischio piace a tutti», continua Mourinho, apparentemente disinteressato dal possibile forfait di Messi. «Non cambia nulla, a prescindere che ci sia Messi, Iniesta o Pedro: a destra giocherà Chivu». Rispetto all'andata di settembre l'Inter, spiega il portoghese, «gioca un pò più in linea con il mio modo di pensare, ma non ha ancora una sua filosofia. Manca tempo e cercheremo di averla prima possibile. Mi sembra però - aggiunge - che questa squadra sia più adatta di prima a giocare competizioni internazionali». Non sono quindi cambiati i rapporti di forza fra Inter e Barcellona? «È cambiato che all'andata solo io e Guardiola avevamo rispetto per questo girone: gli altri - è convinto Mourinho - pensavano che Dinamo e Rubin venissero in gita nell'Europa mediterranea. Ma ora tutti sono consapevoli che Inter e Barcellona rischiano di finire in Europa League o a casa. Questo è cambiato».

Importante e speciale, ma non decisivo. Josè Mourinho presenta così Barcellona-Inter, il big match in programma domani al Nou Camp. In palio ci sono 3 punti utili per la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. I nerazzurri rimarrebbero in corsa anche in caso di sconfitta. «Anche se non avessimo bisogno di punti, per me, una gara di Champions League è sempre una gara di Champions League. Il Barca è sempre il Barca e vivo questa gara con felicità, serenità, ma anche difficoltà», dice lo 'Special Onè alla vigilia della sfida. I catalani rischiano di non poter schierare l'attacco 'stellarè. «Con Ibra o senza Ibra, con Messi o senza Messi, sarà una partita vera», continua l'allenatore portoghese. «Domani dopo la partita sicuramente l'Inter non sarà eliminata, mentre c'è una piccolissima possibilità che il Barca lo sia, c'è un pò più di pressione sui nostri avversari che su di noi, ma è anche vero che noi abbiamo l'ultima partita in casa con il Rubin Kazan che arriverà carico dal nuovo titolo russo», dice Mourinho riepilogando la situazione nel girone. «Il calcio è fatto da situazioni, da eventi anche inaspettati. Prima della gara d'andata credo che solo io e Guardiola avessimo rispetto per le altre due avversarie del girone, tutti gli altri dicevano che sarebbe stata una corsa tra Inter e Barca, invece adesso Inter e Barca rischiano ancora di essere eliminate da Rubin e Dinamo Kiev», aggiunge.Mourinho è alle prese con il dubbio legato alle condizioni di Wesley Sneijder. «Due o tre giorni fa pensavo potessero esserci sviluppi migliori, che invece non ci sono stati. Wesley è ancora in dubbio, ma è un dubbio che voglio sciogliere stasera, dopo l'allenamento, un dubbio che non mi porterò fino a domani», dice il tecnico. «Sulla sinistra giocherà Chivu, quindi giocheranno Julio Cesar, Maicon, Lucio, Chivu, poi gli altri...gli ho dimenticati. Zanetti? È importante, è la storia dell'Inter...», prosegue. Mourinho è convinto che il Barcellona riuscirà a schierare i suoi assi. «Ibrahimovic e Messi? Il dottore del Barca è un mago...secondo me giocano tutti e comunque se Messi gioca o non gioca, questo non cambierà il mio modo di preparare la gara. Che cosa dirò a Zlatan? Ci daremo un abbraccio prima della gara e uno dopo, come sempre», dice prima di presentare la sfida. «Ci aspetta una gara difficile sotto tutti i punti di vista perchè il Barca è forte come squadra e come singoli, perchè questo non è uno stadio normale, è una voce da 100mila persone che vogliono giocare e vincere, che mettono pressione vera su tutti, anche sull'arbitro per il quale non è facile prendere le decisioni», dice lo 'Special Onè. «Sarà quindi una pressione difficile, ma che dovremo affrontare con decisione e serenità. Ne abbiamo parlato oggi con i calciatori, mi aspetto da loro la giusta reazione. La priorità domani è giocare, giocare una gara molto difficile, a me piace così, misurare la difficoltà».