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José Mourinho ha parlato, al sito dell'Uefa, del match più atteso dell'anno, la sfida tra Inter e Chelsea: "L'ultima volta che sono andato a vederli giocare sono stato attento a tutti i particolari. Anche il riscaldamento pre-partita è lo stesso di quello che facevamo noi. Il modo in cui difendono sui calci piazzati è esattamente lo stesso. Le posizioni che tengono in occasione dei calci piazzati sono le stesse. A volte giocano con il 4-4-2 con centrocampo a rombo, altre con il 4-3-3, esattamente gli stessi moduli su cui lavoravamo quando c'ero io".Mourinho ha poi specificato che, in ogni caso, gli allenatori che lo hanno seguito alla guida del Chelsea hanno fatto tutti un ottimo lavoro:"Penso che tra le qualità di un buon allenatore – e Ancelotti lo è – capire come possano esprimersi al meglio i suoi giocatori, e invece di fare folli stravolgimenti, lasciare solo la propria impronta – una cosa normale - cercando però di mantenere una struttura che si è rivelata vincente. Quindi credo che Ancelotti sia un ottimo allenatore, e che la squadra si esprima al meglio così. Questa è una grande squadra, una delle migliori al mondo".Il Chelsea, quindi, non ha segreti per Mourinho, così come il tecnico portoghese però non ha segreti per gran parte dei blues: "Scorro i nomi della squadra e vedo che solo [Branislav] Ivanović e [Nicolas] Anelka non sono giocatori di quando c'ero anche io. Tutti gli altri ragazzi: Petr Čech, [Ricardo] Carvalho, [John] Terry, Ashley Cole, [Michael] Essien, [John] Mikel [Obi], [Didier] Drogba, [Florent] Malouda, Joe Cole, [Salomon] Kalou, c'erano anche con me. Questa squadra non ha segreti per me, ma allo stesso tempo io sono un allenatore senza segreti per loro. Sarà facile per me, ma anche per loro. Io conosco loro, loro conoscono me. Io conosco il loro modo di giocare e di pensare, loro sanno come alleno e come preparo le mie squadre".
"Certo che è stato emozionante quando sono andato – sono tornato a casa, quella è stata la mia casa per tre anni e mezzo. Ma sono andato là con un obiettivo, rivedere tanta gente per la prima volta, ritornare allo stadio per la prima volta – quando ci andrò a marzo non voglio emozioni. Sono andato qualche settimana prima della partita perché quando ci tornerò voglio farlo con la testa libera".Il grande feeling coi tifosi del Chelsea, poi, si sta ripetendo anche con i sostenitori nerazzurri: "Sì, i tifosi sono molto importanti - ha spiegato -. Credo che avevo un grande rapporto sia con quelli del Porto che con quelli del Chelsea, e adesso è la stessa cosa con quelli dell'Inter – c’è una buona empatia, ci vogliamo bene, i nostri tifosi sostengono sempre le squadra e i giocatori, e questo è molto importante".Tra i tanti record di Mourinho c'è anche quello dell'imbattibilità interna in campionato che dura dalla sconfitta per 3-2 del Porto contro l’SC Beira-Mar datata addirittura 23 febbraio 2002. "Credo sia divertente e allo stesso tempo anche una grande contraddizione perché in casa non giochiamo mai per il pari, mai. Gioco sempre per vincere in casa e di certo non facciamo mai niente per cercare di pareggiare e allungare la mia striscia positiva. Non avverto alcun tipo di pressione, il record è già incredibile e sono assolutamente rilassato. Un giorno perderò e quando arriverà quel giorno sarò felice perché finalmente potrò dire: non ho perso per x anni, non ho perso in casa per x partite".
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