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Jose Mourinho all'attacco, in stile Massimiliano Allegri. Lo Special One, finito spesso nel mirino degli ex campioni del Manchester United, come Gary Neville e Paul Scholes, oggi opinionisti in tv, si prende la sua rivincita e passa all'offensiva: "C'è sempre una parte, del lavoro dell'allenatore, che tutti dimenticano, compresi i grandi opinionisti in tv. Ed è il fatto che devi avere del talento per fare questo lavoro, è lo stesso che accade nelle academies con i giovani calciatori. Devi capire la partita, devi avere qualità di leadership, di comunicazione, intelligenza. E c'è un'altra cosa che, per esempio, che la tecnologia non può replicare, ed è la capacità di resistere alle pressioni a cui sei sottoposto".
L'AFFONDO - "Un conto siamo noi allenatori, davanti allo schermo, che analizziamo le partite. Le decisioni le prendiamo a bordocampo, sotto pressione, non sei calmo e seduto in studio come fanno gli analisi. Tutti sembrano sapere di calcio più di noi. L'opinionista sportivo è l'unico lavoro in cui la gente ne sa più degli specialisti. E dico grazie a Dio, perché è il motivo per cui il calcio è così com'è. In Inghilterra ci sono grandi ex campioni che sono fantastici davanti allo schermo, poi vanno ad allenare e dopo due mesi ciao ciao, vengono cacciati perché non fa per loro", la stoccata di Mourinho intervistato da RT.
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