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Le difficoltà del momento non sono poche, affatto, ma ciò nonostante Josè Mourinho continuerà a credere nel suo lavoro e a difenderlo strenuamente. Davanti alla stampa, il manager del Manchester United ha spiegato la situazione a suo modo. Il solito Mou si è messo a 'lottare' così: "Abbiamo bisogno di tempo. E’ sempre la stessa storia. In alcuni club, con determinati allenatori, li si dà tutto il tempo che vogliono. Da altre parti, invece, chiedete immediatamente successi al club e all’allenatore. E’ il Manchester United, è Josè Mourinho. Ok, no problem. Non è la strada che preferisco, ma è l’unica che esiste. E così sono arrivato in questo club senza Paul Scholes, Ryan Giggs, Roy Keane o Bryan Robson. Sono arrivato più tardi, con un ottimo gruppo di giocatori con cui lavorare, ma molti dei quali sono ancora da formare: non sono il prodotto finale. Non sono pronti, e molti di loro - come ad esempio Michael Carrick - sono sì fenomenali, ma non hanno più 24 o 25 anni. Insomma, sono sempre andato in squadre che non vivevano una fase facile del loro processo. Non sono mai andato in un club vincente per successi recenti, in cui poter introdurre solo un po' del tuo 'sale e pepe' per cambiare la direzione, con la strada del successo già lì. Perciò, ho sempre avuto momenti difficili. Poi ho lasciato il Porto da campione d’Europa, l’Inter da campione d’Europa, il Chelsea con due titoli in tre anni e il Real Madrid con tre semifinali di Champions League e un titolo. Poi ho raccolto questo club in una situazione difficile, ma parliamo di un grande lavoro. Non cambio una parola rispetto al mio primo giorno: vogliamo vincere. E al momento, siamo in corsa per vincere 4 competizioni. Vedremo, fra le quattro, cosa vinceremo: se quattro, tre, due, una o niente".
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