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L'intervista di José Mourinho a Inter Channel:
"I tifosi sono eccezionali, spesso mi fanno avere dei regali, e io li ringrazio di cuore, ma nello stesso tempo - racconta l'allenatore quasi imbarazzato -. Devo ammettere che mi dispiace che spendano dei soldi per me, lo so che lo fanno con soddisfazione e affetto, un affetto che ricambio, ma resta lo stesso una cosa che mi fa sentire un po' a disagio". Eppure, proprio grazie al regalo di un tifoso, Giorgio di Modena, Mourinho ha scoperto per esempio che l'aceto balsamico: "È buono, lo ho assaggiato, mi è piaciuto".Conosciuto l'aceto balsamico, il tecnico si deve però ancora specializzare nell'approfondire la cultura del vino italiano: "Non sono uno specialista in generale, lo devo ammettere", racconta a Luca da Como, che vuole sapere se conosce l'Amarone. "Però mi piace, a volte, durante la cena, sorseggiare un bicchiere. Posso dire che l'Italia produce dei vini favolosi, ma non me la sento di scendere nello specifico dei nomi, anche perchè l'unica volta che ho parlato di un vino in particolare è stato in Inghilterra, quando ho portato una bottiglia allo stadio per Alex Ferguson prima di una partita: dopo qualche giorno mi sono arrivate a casa 500 bottiglie di Barca Velha, perchè la casa che lo produce era molto molto felice di questa pubblicità gratuita... Adesso non vorrei me ne arrivassero 500 di Amarone... ".Ride Mourinho nel raccontare questi aneddoti, mentre altrettanto non riesce ovviamente a fare di fronte a ben altri argomenti che affronta dialogando con i tifosi durante la chat di Inter Channel. Calciopoli, per esempio, è uno dei temi analizzati. "Da fuori, negli anni passati, non capivo come mai l'Inter, nonostante avesse dei bravi allenatori e dei bravi giocatori, non vincesse nulla. La risposta l'abbiamo avuta con qualche anno di ritardo e ha causato grande delusione, perchè quello che abbiamo visto vi posso assicurare che è davvero l'ultima cosa che un uomo che lavora nel calcio vorrebbe vedere". Quello che invece Mourinho vorrebbe sempre vedere è quello che gli ha mostrato la sua squadra nella gara della Uefa Champions League contro il Rubin Kazan: "Un concetto di squadra, di squadra vera. È possibile giocare con più attaccanti, e quella sera ne avevamo in campo davvero tanti, ma lo si può fare se tutti hanno una partecipazione diretta anche alla fase difensiva del gioco: contro il Rubin la dimostrazione. In quella gara abbiamo giocato con tre attaccanti puri eppure siamo sempre stati equilibrati, la squadra ha giocato come squadra, questo ricordo con piacere".Ragionamenti sulla prima squadra, stasera in prima serata su Inter Channel, ma anche sulla Primavera e sul futuro: "Da quando sono qui, hanno esordito Santon, Krhin, Donati, dando tutti una risposta positiva. A loro devono ispirarsi tutti i ragazzi del settore giovanile, devono analizzare il profilo di questi tre giocatori e porsi delle domande".
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