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Mourinho: “Triplete incredibile, 2010 puzzle perfetto. Barça-Inter è stata la mia…”

L'ex allenatore dell'Inter ripercorre l'esperienza in nerazzurro

Redazione1908

Una lunga intervista, tra ricordi e futuro. Josè Mourinho, intervenuto ai microfoni della testata cinese hupu.com, è tornato a parlare della sua Inter e dell'esperienza in nerazzurro. I colori interisti sono rimasti nel cuore dell'allenatore portoghese, oggi al Tottenham, e Mourinho non perde mai occasione per ricordarlo. Ecco le sue parole:

STAGIONE MIGLIORE DELLA CARRIERA - "E' difficile dire la stagione migliore della mia carriera, ma il 2010 è stato il puzzle perfetto: sono stato felice a più livelli, non solo per il Triplete. Anche per il rapporto coi calciatori e con chi lavorava con me, è stato incredibile".

RONALDO IL PIU' FORTE DI SEMPRE - "E' difficile spiegare perché in poche parole. E' ingiusto paragonare giocatori di generazioni diverse: Pelé, Maradona Eusebio e poi Rivaldo, Ronaldinho e Ronaldo e Cristiano e Messi. Ronaldo Nazario per un certo periodo è stato assolutamente fantastico: ha avuto infortuni importanti che l'hanno fermato. L'ho avuto a Barcellona a 19 anni, era qualcosa di incredibile. L'attaccante era il giocatore che segnava, mentre oggi sono giocatori veloci e non solo specializzati nel segnare. Ronaldo nel '96-'97-'98 era l'attaccante che tutti oggi vogliono essere. Poteva segnare e anche creare le occasioni per distruggere l'organizzazione delle difese. Era fenomenale: ho avuto un grande rapporto con lui, è il mio calciatore preferito."

CALCIO CINESE - "E' difficile. Quando lavoro sono focalizzato sulle mie competizioni e non seguo molto campionati di altri paesi o altri continenti: è difficile anche trovare le partite. Seguo molto di più il campionato arabo, ma provo a guardare il calcio cinese: stanno facendo grandi investimenti sugli stranieri. La passione è la chiave di tutto".

FUTURO IN CINA - "Sì e no. Quando c'è gente interessata a me ed è brava gente che prova a persuadermi ad andare, non rifiuto subito: ci penso. Mi piace quando la gente crede in me: ho avuto diverse opportunità per venirci, ma mi piace la competizione ad alto livello nei migliori campionati al mondo. E' difficile ora fare quel passo: la Premier è la Premier. Ma un giorno perché no. Potrebbe attrarmi un progetto speciale che prova a cambiare la direzione del calcio in un paese".

CONSIGLIO AI GIOVANI - "E' un grande privilegio quando sai cosa vuoi e sei focalizzato su quello che vuoi. Quando hai un obiettivo e credi in te stesso, non copiare nessuno: copiare non rende come l'originale. Questo ti dà felicità e ti fa sentire umile: devi essere aperto ad imparare, è molto importante.

RIPARTENZA - "Sarà una situazione completamente nuova per tutti noi, dato il lungo periodo di stop. Non abbiamo avuto calcio e allenamenti per praticamente 8 settimane. Dovremo stare attenti agli infortuni. Ci saranno squadre che non giocheranno per alcun obiettivo e che non credo saranno molto motivate. Ma per le altre, sarà davvero una competizione dura. Ma è quello che amiamo fare e sono sicuro che tutti vogliamo giocare e ripartire. Datemi 11 ragazzi e un pallone e sono un uomo felice".

FUTURO IN CINA? - "Futuro nella Super League? È possibile, non lo so. Ho avuto diverse opportunità di andare in Cina, ma allo stesso tempo amo la competizione di alto livello, mi piace essere il migliore al mondo. Lavorare in campionati e tornei, quindi è molto, molto difficile accettare di andare ad allenare nella Super League cinese. Non dico che non sia possibile, forse un giorno lo farò".

PARTITE PREFERITE - "Da ragazzo ho guardato con molto interesse la partita Brasile-Italia nel Mondiale in Spagna, perché è una partita in cui puoi vedere ciò che deve essere il calcio, con i giocatori più forti di quell'epoca. Il Brasile era davvero fenomenale, tutti i singoli giocatori erano tra i migliori giocatori di quella generazione e l'Italia era una squadra super organizzata con una forte organizzazione difensiva, sull'equilibrio tattico. C'è anche un'altra partita in bianco e nero: i miei genitori mi hanno detto che l'ho guardata, anche se io non ricordo. Sto parlando della partita del Mondiale 1966, quando il Portogallo stava perdendo 4-1 contro la Corea del Nord e poi vinse. Un calcio completamente diverso. Se dovessi scegliere la mia sconfitta preferita, sceglierei una partita persa, ma allo stesso tempo una partita che ho vinto: la semifinale Barcellona-Inter di Champions League nel 2010, perché quella partita è stata più che calcio, è stata una partita dove c'è stata una squadra in grado di portare in campo il gruppo, l'empatia, la solidarietà tra i giocatori".

(Fonte: hupu.com)

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