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Nagatomo: “Questa squadra è un onore, mi sento la responsabilità. I più forti all’Inter…”

Sabine Bertagna

Il giocatore giapponese si è raccontato al volante di Drive Inter

Alla tradizionale cena di Natale dell'Inter Yuto Nagatomo era indubbiamente uno dei giocatori più eleganti (insieme alla moglie in dolce attesa). Il giocatore giapponese si è raccontato in occasione di "Drive Inter", al volante della macchina nerazzurra. Prima di partire Yuto ha dovuto rispondere ad alcune domande poste da una platea di bambini che si sono improvvisati giornalisti:

"Freddo ai piedi? Sempre freddo, ma ho un grande cuore. Il più simpatico della squadra? Io. Scherzo, Samir. Con i compagni scherziamo sempre... con Icardi, Santon. Nascondono le scarpe, la giacca. Hai paura quando il mister si arrabbia. Un po'. Ho iniziato a giocare quando avevo 7 anni. Bugie al mister? Mai. Faccio yoga prima delle partite. Samir non ride? Prima delle partite è concentrato. Qui ride sempre. Handanovic dorme già alle otto, io voglio guardare le partite e vado in un'altra camera. Questo è un grande problema. Però mi trovo bene con lui."

Spalletti e i bambini: "Lui è fortissimo, è piccolo ma è forte. Loro (i giocatori) si impegnano sempre. Facciamo risultato se siamo pronti. Per fare questo bisogna allenarsi bene durante la settimana. Voi farete un bell'esame se avete studiato durante la settimana."

Yoga - In giapponese dicono Nagatomo con l'accento finale. Sono appassionato di yoga, faccio esercizio tutti i giorni. Mi rilassa e aiuta la concentrazione. Mi aiuta in allenamento e prima della partita. Anche Samir lo pratica. Tanti giocatori lo fanno adesso. Umeboshi? Una salsa che si mangia con il riso. La prugna ti dà energia, fin da bambino lo mangiavo. Adesso mia moglie è incinta e deve mangiare bene. Deve mantenere un bel fisico. Anche mia moglie sa mangiare bene.

La proposta di matrimonio a San Siro - Ero tanto emozionato, una grande sorpresa. Meno male che è andata bene, se diceva no come facevo... Adesso siamo contenti. 11 figli? Scherzavo, come faccio.

Social - Li uso tanto, mi piacciono. Ascolto musica giapponese. Io sono laureato. Testa grande, cervello grande.

Bandiera per il Giappone - Sono contentissimo, arrivare a 100 presenze in nazionale è tanta roba. Non l'ho fatto da solo. Sono fortunato perché ho avuto compagni e allenatore bravi che mi hanno aiutato e che hanno creduto in me. Difficile lasciare il Giappone all'inizio, ma giocare qui è il sogno. Dovevo realizzare il mio sogno.

Idolo - Mi sento una responsabilità addosso. Per me questa squadra è un grande onore e orgoglio. Mai visto una cosa così, gli interisti sono appassionati. Ci aiutano e ci sostengono sempre. Sono sempre vicini. Tifosi italiani sono più passionali, caldi. Il mio idolo sportivo? Maicon e Zanetti. Ho giocato con loro, sono fortissimi. Fisicamente e tecnicamente. Andavo d'accordo con Materazzi, Sneijder, Cassano. Un rapporto fantastico con loro. Fiorello? Non lo conosco, ma Candreva dopo la partita mi dà un foglio e quello che devo dire lo dico. Ci ho parlato al telefono. Mi sento bene, prima i miei maestri erano Cassano, Sneijder e Materazzi: parlavo male.

Nr. 55 - Mi piace il 5, in nazionale ho sempre il 5. Qui c'era Stanklovic con il 5 e allora ho scelto il 55. Nakata il giocatore giapponese più forte per me.

Amala - La so cantare con un foglietto con le parole. Mi vengono i brividi quando la sento. Giocare a San Siro è emozionante, spettacolare.

Ansia a tirare i rigori? No, mi piace tirarli.

Un passaggio in auto a qualcuno? A Roberto Carlos. Ero innamorato di lui, come fa a tirare così forte. Non è alto. Vorrei chiedergli tante cose, cosa mangia per esempio.

(Inter TV)