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Nainggolan lavora per ritrovare il vero Ninja. Spalletti ci parla, l’Inter si aspetta che…

Il tecnico dell'Inter crede che il belga possa dare ancora un contributo importante alla causa nerazzurra

Andrea Della Sala

Spalletti non è l'unico nell'occhio del ciclone in casa Inter. Anche Radja Nainggolan è finito nel mirino dei tifosi dopo le recenti vicissitudini e dopo aver sbagliato il rigore decisivo nei quarti di Coppa Italia contro la Lazio. Il Ninja è alla ricerca del riscatto e ha lavorato alla Pinetina con grande voglia di riscatto, è convinto di uscire da questo brutto periodo, nonostante non si aspettasse tutte queste difficoltà nella sua avventura all'Inter.

Secondo il Corriere dello Sport "La sensazione è che all'Inter e a Milano il Ninja non si sia ancora integrato: sembra un calciatore svuotato nella testa più che nel fisico, non trasmette quella scossa elettrica che a Roma dava ai compagni, non li trascina. Giovedì nei quindici minuti in cui è stato in campo era sottotono: ha provato due volte la conclusione e ha avuto la personalità di tirare il quinto rigore, in teoria il più “pesante”. Il problema è che non ha mai preso la porta. Strano per un giocatore della sua classe che certo non ha disimparato come si calcia. La sensazione alla Pinetina è che Radja abbia bisogno di lavorare a livello psicologico per tornare a tirare fuori il meglio e infatti Spalletti ci sta parlando spesso. Di pari passo va avanti il lavoro atletico, che non ha dato finora i risultati sperati: Nainggolan non è titolare dal 22 dicembre e l'impressione è che solo giocando in partita potrà tornare al top. Anche perché il belga già adesso pare molto più asciutto rispetto al passato". 

"I dirigenti si aspettano molto da lui, non solo perché per averlo (e accontentare Spalletti) hanno sacrificato Zaniolo dando al belga una valutazione complessiva di 38 milioni. Restano convinti che Radja sia l’unico, insieme a Perisic, a poter risollevare questa Inter in difficoltà. Sanno che finora è sceso in campo in appena 19 delle 29 gare ufficiali (il 40% dei minuti giocati) e che ha inciso poco o niente, ma ricordano che all’andata era stato lui ad aprire le marcature contro il Bologna. Quella era stata la sua prima rete interista", riporta il quotidiano

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