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Napoli-Inter non sarà sfida solo in campo, ma anche in panchina. Maurizio Sarri e Luciano Spalletti, dopo un intenso faccia a faccia nella scorsa stagione, in cui si sono dati battaglia fino alla fine per il secondo posto, ora si ritrovano, stavolta per contendersi la testa della classifica. I due, molto amici, hanno però stili e modi di fare diversi, analizzati da La Gazzetta dello Sport nel dettaglio. "l tecnico dell’Inter è un inno all'eleganza, con un look curato in ogni minimo dettaglio; l’allenatore partenopeo te lo immagini sempre in compagnia di quella sua tuta abbondante. Luciano riesce a trasformare le sue conferenze stampa in recite teatrali che possono durare anche un’ora, attento a non sbagliare mai una parola, un gesto; Maurizio considera le telecamere «nemici» simili ai centravanti delle squadre avversarie quindi un fastidio inevitabile ma comunque un fastidio e a volte si dimentica il politicamente corretto lasciandosi scappare parole e concetti che spesso gli si ritorcono contro. Spalletti colleziona martelli e bastoni antichi custoditi gelosamente come il più prezioso dei tesori; Sarri non ha mai tradito l’amore per il ciclismo ereditato da un padre che ha corso ai tempi di Coppi. I due hanno anche dei «miti» professionali diversi. Il tecnico del Napoli è stato stregato dalle idee di Arrigo Sacchi. Lucio ha mosso i suoi primi passi abbeverandosi al verbo e alle metodologie di lavoro del suo vecchio allenatore e attuale commissario tecnico Ventura. E negli ultimi tempi ha speso parole di vera ammirazione per Carletto Ancelotti. Che stima come uomo oltre che come maestro di calcio", si legge sulla Rosea.
La loro caratteristica comune, però, è l'ossessione per il perfezionismo. Entrambi non tralasciano alcun dettaglio nel calcio, perché è quello che risolve le partite. Puntano molto sulla fiducia nei propri giocatori e vivono in maniera simile lo spogliatoio: si va dritti al punto, senza girare intorno alle parole. Il loro motto? Rispetto per tutti, paura di nessuno. Ecco perché stasera i due si abbracceranno, poi ognuno andrà per la sua strada: Sarri con i suoi riti scaramantici e le sue sigarette, Spalletti con smorfie e occhi feroci. In una sfida dal sapore... toscano.
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