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Nella Primavera di Stefano Vecchi c'è un difensore irlandese, Ryan Nolan, che in questa stagione ha già collezionato 24 presenze e 1 gol e si è reso protagonista anche della vittoria dell'Inter al Viareggio. Intervistato dal Mirror, Nolan ha raccontato come è arrivato all'Inter e come sta vivendo l'esperienza nerazzurra.
SPAGNA - "Andavamo in vacanza a Murcia, un anno i miei genitori decisero di provare a vivere lì, avevo solo 8 anni. Così ho iniziato a giocare a calcio per una squadra spagnola chiamata Torre Pacheco; giocavo nel torneo regionale e sono stato scovato da un osservatore dell'Inter".
INTER - "E' una sensazione stupenda vestire quella maglia ogni settimana, è un privilegio e un onore. Amo quella maglia, devo essere sincero. All'inizio non è stato facile, era la mia prima esperienza lontano dalla mia famiglia. Una volta imparata la lingua e conosciuto qualche amico, le cose sono andate meglio. Mio padre viene in Italia ogni due-tre settimane. Cerca di essere presente a tutte le gara casalinghe. Normalmente torniamo a casa ogni estate. Quando l'Inter si è fatta avanti per me mi sono detto: 'Puoi andare in Italia a imparare come difendere'. Ho imparato molto sul difendere negli ultimi tre anni. La prima cosa che pensano in Italia è la difesa, non vogliono concedere gol".
NONNI - "Adoro tornare a trovare i miei nonni e la mia famiglia. Mio nonno dice che quando entra nei bar locali, la gente gli chiede sempre di me. È molto insolito per un ragazzo irlandese andare all'Inter. È ancora più insolito per qualcuno di Shannon andare all'Inter! L'altro mio nonno è morto l'anno scorso, so che sarà sempre fiero di quello che sto facendo. Aveva sempre un occhio di riguardo per i miei risultati e i miei miglioramenti. Quando ero piccolo, di solito giocavo a hurling e GAA (calcio gaelico) ma ho preferito il calcio sin dalla tenera età. Crescendo ho iniziato a tifare Manchester United".
ALLENAMENTI CON LA PRIMA SQUADRA - "E' stata una bella esperienza, l'intensità è più alta. Ma quella è la realtà. Se vuoi diventare un professionista, devi essere bravo tanto quanto questi giocatori. E' bello misurarti contro alcuni dei migliori giocatori del mondo come Icardi".
NON CONVOCATO NELL'UNDER 20 DELL'IRLANDA - "Probabilmente perché non possono venirmi a vedere spesso. Mi auguro mi diano più chance. Potrebbe arrivare (la convocazione) se continuo a fare così bene".
NAZIONALE - "Il mio primo obiettivo è di dare il 100% per l'Irlanda. Sono irlandese, mi sento al 100% irlandese. Se l'Irlanda non mi dovesse mai chiamare, e la Spagna mi chiamasse, ci penserei ma, in ogni caso, io sono irlandese. Il mio primo obiettivo è di giocare per l'Irlanda. Se dovessi giocare per un altro paese non lo sentirei. Non sentirei quell'orgoglio o quell'onore. E' terribilmente difficile, ma credo che sto faccio continui progressi, spero un giorno di poter giocare per la prima squadra. Dicono che sono il terzo giocatore irlandese dell'Inter dopo Liam Brady e Robbie Keane, ho sentito questo confronto qualche volta".
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