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Nuovo capitolo nella telenovela legata al futuro stadio che ospiterà le partite di Inter e Milan. Ieri è intervenuto ancora il sindaco Sala, ma - come spiega la Gazzetta dello Sport - non è cambiata la posizione dei due club: "Inter e Milan vanno avanti. Le parole del sindaco Beppe Sala e la provocazione del Meazza messo in vendita per 70 milioni (meno di Lukaku...) non cambiano i progetti delle due società, che non commentano ufficialmente e continuano a spingere sull’acceleratore. Nelle ultime settimane è stato intensificato il lavoro con il Comune e con gli studi di architettura che devono trasformare in realtà il masterplan: dopo il derby, con tutta probabilità tra il 24 e il 27 settembre, finalmente presenteranno il progetto architettonico alla città dopo averlo prima recapitato sulla scrivania del sindaco. Niente di nuovo, insomma, rispetto a quanto deciso negli ultimi mesi: lo stadio del futuro per i due club di Milano dovrà nascere a San Siro accanto al Meazza, che verrà demolito per far nascere un’area entertainment destinata a far vivere il quartiere non solo durante le partite. Un’idea che non piace ai nostalgici dello stadio inaugurato nel 1926 ma che è stata cavalcata praticamente da subito dalla dirigenza rossonerazzurra, con in testa l’a.d. corporate dell’Inter Alessandro Antonello e il presidente del Milan Paolo Scaroni. Una volta capito che la ristrutturazione del Meazza sarebbe costata troppo e avrebbe creato non pochi problemi logistici alle società, costrette a emigrare a lungo, Inter e Milan sono andate dritte verso l’obiettivo nuovo stadio. A inizio luglio le società hanno depositato le oltre 750 pagine del progetto di fattibilità dello stadio in condivisione. Ora aspettano la risposta del Comune sulla dichiarazione di pubblico interesse, necessaria per andare avanti. Il no, come sempre i club hanno fatto capire, non viene preso in considerazione. Solo l’eventuale opposizione in Comune potrebbe portare lo stadio altrove: ci sono almeno tre zone dove far nascere l’arena, con Sesto San Giovanni da sempre in pole come alternativa".
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