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L'elemento in comune tra il passato e il presente. L'Inter è tornata a vincere dopo 11 anni uno scudetto e la faccia più nota a chi aveva visto l'ultimo titolo era quella di Lele Oriali. Il dirigente, che lavora dietro le quinte nerazzurre, è sempre stato considerato essenziale da Conte.
Il First Team Technical Manager per il tecnico è diventato tutto più semplice. Trenta anni in nerazzurro, una vita da mediano celebrata in una canzone di Ligabue, e tanti km accanto all'Inter. Di lui parla TuttoSport e scrive: "Ha saputo essere la spalla ideale per raccogliere le sfuriate di Conte, le sue confessioni, così come quelle dei calciatori, rimanendo sempre un passo indietro rispetto a tutti, mantenendo quel profilo basso che lo ha sempre contraddistinto. E' stato il collante con il club, lo scudo per la squadra e il tecnico".
E il giornale torinese si riferisce in particolare a due partite. Il 6 gennaio quando invase il campo dopo un brutto fallo di Barella già ammonito. Rischiava il rosso e la squalifica per Roma-Inter. Ma il dirigente protestò con Valeri che lo ammonì e non diede il rosso a Barella. Poi l'episodio del 23 gennaio. Quando Conte discusse con Maresca e Oriali intervenne: arrivò il rosso per entrambi ma evitò che la situazione peggiorasse.
(Fonte: TS)
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