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Palacio: “All’Inter al momento giusto. E con Sneijder…”

Riccardo Fusato

Intervistato dal Corriere dello Sport, Rodrigo Palacio parla di questi primi giorni da nerazzurro e del suo adattamento all’interno degli schemi di mister Stramaccioni: Palacio, quando ha capito che sarebbe diventato un calciatore...

Intervistato dal Corriere dello Sport, Rodrigo Palacio parla di questi primi giorni da nerazzurro e del suo adattamento all'interno degli schemi di mister Stramaccioni:

Palacio, quando ha capito che sarebbe diventato un calciatore professionista?«A 17 anni quando sono arrivato in prima squadra, a Bahia Blanca. Fino ad allora avevo giocato anche a pallacanestro, ma in quel momento ho dovuto fare una scelta e nonostante il basket nella mia città natale sia molto popolare (lì è nato Ginobili, ndi), ho scelto il calcio».

Il passato da giocatore di suo padre ha inciso nella decisione?«Mio padre ha indossato la maglia dellOlimpo di Bahia Blanca ed era attaccante. Diciamo che mi ha trasmesso il dna del calciatore...».

Il suo idolo però era Guillermo Schelotto. Perché?«Mi piacevano il suo modo di giocare, la sua personalità e il suo carisma. L'ho conosciuto al Boca, siamo stati compagni ed è stato il mio modello».

Con il Boca lei ha festeggiato i suoi ultimi titoli nel 2008. E arrivato il momento di tornare a vincere con l'Inter?«Lo spero. Sono venuto qua per alzare qualche trofeo. Sarà difficile, ma faremo il possibile per riuscirci».

L'Inter 2012-13 può lottare per lo scudetto?«Sì perché sta nascendo una grande squadra. Siamo concentrati e stiamo lavorando duro».

L'Europa League il giovedì può essere un ostacolo in chiave tricolore?«Non credo. LInter è abituata a giocare 3 partite in una settimana e poi qui cè una rosa importante con giocatori di classe».

In chiave scudetto teme più la Juventus o il Milan?«Tutte e due perché sono squadre forti e con ottimi giocatori. La Juve si è rinforzata grazie ad alcuni buoni innesti, ma avrà anche la Champions League che le porterà via energie».

Milito-Palacio-Sneijder è l'attacco più forte del campionato?«Non lo so e non so neppure se giocheremo così... Anche altre squadre possono contare su grandi campioni là davanti».

Avere alle sue spalle Sneijder quanto è importante per un attaccante ?«E' il massimo perché con lui è più facile segnare».

Quanti gol farà la coppia Palacio-Milito? «Non saprei dire perché non so neppure se giocheremo insieme, ma conto su Diego per arrivare a un buon numero».

Cosa pensa di poter dare Palacio all'Inter?«Non faccio promesse. Dico solo che lavorerò molto per migliorare. So di avere una grande opportunità e spero di sfruttarla».

Arriva in una grande italiana a 30 anni. Troppo tardi?«No, penso che sia il momento giusto. Adesso ho una buona esperienza della Serie A e voglio dimostrare di poter far bene anche all'Inter».

Quanto deve ringraziare il Genoa?«Molto e infatti di questa esperienza ho un ottimo ricordo. Sono stati tre anni molto belli in una società splendida, devo dire grazie al presidente Preziosi».

Trattenere l'emozione in Genoa-Inter sarà dura?«Credo di sì. Per me quella non sarà una partita come le altre».

E' vero che nel 2007 avrebbe potuto andare nel Barcellona di Messi?«Qualche voce in Argentina era circolata, ma non cè stato niente di concreto e infatti sono rimasto al Boca».

Con Messi così ha giocato solo nella Seleccion...«Vero e vi posso assicurare che lui è il numero uno al mondo»

Qualche settimana fa invece quanto è stato vicino alla Roma?«Di questo argomento si è occupato il mio agente (Gabriele Giuffrida, ndi) e io sapevo solo che la Roma si era interessata a me. Personalmente però volevo andare allInter e sono stato accontentato».

A volerla è stato Stramaccioni. Non è che il tecnico romano è rimasto folgorato dalla sua prestazione del 5-4 a San Siro della scorsa stagione ?«Non penso che il suo giudizio su di me si basi su una sola partita... Stramaccioni mi ha fatto una buona impressione: lavora molto bene e mi piace il calcio che ha inmente».

In quale posizione Palacio dà il meglio di sé?«Mi piace giocare seconda punta, vicino al centravanti, ma non ho problemi a fare lesterno nel 4-3-3, sia a destra che a sinistra».

19 gol nellultima stagione, ma nei due anni precedenti non è stato così prolifico. Perché?«Giocavo molto largo e lontano dalla porta. Adesso sono anche migliorato e ho più esperienza».

Per il suo adattamento quanto sarà importante avere altri 6 argentini in squadra?«Di sicuro mi aiuterà ed è bello averli come compagni. Mi hanno accolto tutti molto bene e le sensazioni sono state positive, non potrei chiedere di più».

I suoi connazionali la aiuteranno a sentire meno il peso?? di indossare la maglia dell'Inter?«In Argentina quando sono andato al Boca non ho sentito la pressione di giocare in una grande squadra. Speriamo non succeda neppure qua».

Al Boca aveva come compagno Silvestre.«E sono felice di ritrovarlo allInter. Speriamo di vincere insieme anche qui. E un difensore molto forte e eccezionale nel gioco aereo».

Zanetti invece come compagno non lo aveva mai avuto.«Per noi argentini Javier è un'istituzione e un esempio. Sarà un onore giocare con lui».

Teme attentati?? dei compagni alla sua treccia in caso di scudetto?

«Ho già messo in chiaro che la treccia non si può toccare...».

Non le è mai successo che qualche avversario si sia aggrappato  per fermarla?

«Solo una volta in Argentina. Non ricordo la partita, ma su un calcio dangolo per non farmi saltare un avversario me la tirò forte. L'arbitro non vide niente e non fischiò neppure».

Perché Palacio ha la treccina?«Nel 2002: avevo i capelli lunghi e decisi di tagliarli conservando solo una ciocca. Da allora non l'ho più abbandonata».

Se i tifosi nerazzurri dicono Dal codino di Baggio alla treccia di Palacio?? cosa pensa?«Non scherziamo... Baggio è troppo. Io sono Palacio».