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Nell'intervista a TuttoSport Rodrigo Palacio ha parlato anche di tante altre cose come del suo tecnico, del suo tacco - quello con cui ha segnato al Milan - del suo rinnovo. Ecco cosa ha detto:
MAZZARRI-MARTELLO -E' un allenatore che chiede molto soprattutto quando ci si allena. Il suo modo di lavorare è il suo punto di forza e noi stiamo cercando di adattarci ai suoi metodi, dovremo cercare di farlo con maggiore continuità.
LA JUVE -Cosa ci manca per arrivare al livello dei bianconeri? Sono un gruppo consolidato, giocano da diversi anni insieme. In Italia, rappresentano quasi la perfezione. Noi siamo ripartiti da un altro allenatore e ci sono ragazzi arrivati da poco. Ci serve tempo, quindi. Ma non solo quello. Tevez? Ci ho giocato insieme nel Boca, ha grande classe e a Torino sta facendo molto bene.
UN TACCO DA SOGNO -Quante volte ho sognato di fare gol in quel modo? Tante volte, perché è stato decisivo, perché è arrivato alla fine di una gara importante come il derby che ha una dimensione mondiale. Forse non è il più importante gol della mia carriera perché ho segnato anche in finale di Coppa Libertadores. Sicuro è il più importante da quando sono in Italia. Credo passerà alla storia.
AFFETTI -A mia figlia di me racconterò che ho sempre cercato di dare il meglio, che ho sempre messo la squadra al primo posto, che ho sempre fatto in modo di andare d'accordo con tutti i miei compagni. Cosa farò quando finisce la carriera? Non lo so ancora. Resterò nel calcio, però non so in che ruolo. Allenatore non mi vedo. Forse vice.
RINNOVO - Stiamo ancora discutendo. Non c'è l'accordo però credo andrà tutto bene perché io voglio restare all'Inter e l'Inter vuole che io rinnovi il mio contratto. Vorrei tornare in Argentina per finire la carriera poi, magari in una squadra nella quale ha già giocato. Il Boca? Se mi vorrà, non è detto che ci sia spazio per me.
UN CAPITANO - Se immagino l'Inter senza Zanetti? Sarà molto strano. In Argentina conoscono l'Inter perché c'è lui. Quando usciremo dagli spogliatoi senza Javier sarà difficile da pensare. Se voglio fare il capitano? L'ho fatto una volta al Genoa, preferisco di no, capitani si nasce e io non mi ci vedo.
TRECCIA SI, SOCIAL NO - La treccina? La taglio se vinciamo il Mondiale, ma prima devo cercare di andarci in Brasile. I social? Non ho un profilo perché non mi piacciono. Giuro che si vive bene comunque".
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