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Palmeri: “Inter, su Marotta un errore molto grosso. Hanno sbagliato dirigente se…”

Daniele Vitiello

Le parole del collega nel suo editoriale per TMW sui nerazzurri

Lunga riflessione proposta da Tancredi Palmieri a proposito dell'arrivo di Beppe Marotta all'Inter, nel suo editoriale di giornata per TMW: "Si è detto che Marotta porta l’acume delle campagne acquisti vincenti dei sette scudetti della Juventus, dei colpi a sorpresa o a parametro zero. Errore, errore molto grosso. E guarda caso il primo a mettere le cose a posto è stato proprio Paratici, che in un’intervista ha detto che a scegliere i giocatori è stato sempre e solo lui, e non l’ex amministratore delegato. Ora, magari Fabio Paratici si è fatto un pochino prendere da quella stessa dialettica che aveva trascinato le parole di Nedved sull’ex sodale, ma in verità non è andato così lontano dalla verità.

Tutti i colpi del mercato estero della Juventus, quelli che hanno cambiato la storia del calcio italiano degli ultimi anni, i Vidal, i Pogba, i Tevez etc. e ovviamente Cristiano Ronaldo, sono stati tutti totalmente fabbricati da Paratici. Dal punto di vista del mercato, a Marotta si devono di più quelli che hanno creato il gruppo storico dello scudetto, i Pirlo a parametro zero, le scelte sui Bonucci e Barzagli, ma dopo il primo biennio non è mai stato direttamente responsabile delle trattative juventine.

Se l’Inter ha preso Marotta per portarsi in casa la capacità di prendere grandi giocatori a prezzo d’occasione, o rapporti eccellenti nelle trattative con le ‘cancellerie’ dei grandi club europei, beh allora ha sbagliato dirigente da prelevare. Due sono i grandi meriti di Marotta: fuori dal club, la creazione di un rapporto intenso tanto politico quanto economico con i club di seconda e terza fascia, che hanno creato quella rete di talenti di secondo piano che entra e esce dal controllo della Juventus, e crea valore nella politica di plusvalenze; fornendo da un lato una continua rendita per le casse bianconere, e dall’altro la possibilità di poter controllare il mercato italiano, facendo continua azione di disturbo sui concorrenti. Una attività che però necessita di tempo, visto che Marotta non si è certo portato appresso i cartellini posseduti dalla Juventus. Dentro il club invece, il merito di Marotta è invece stato la capacità di essere perfetto esecutore dal punto di vista sportivo dei desiderata di Andrea Agnelli, presidente sempre presente e negli anni sempre più presente, ma che per per tanto tempo ha visto il suo dg tradurre in ordine le sue volontà.

Questo sì, questo mancava all’Inter, questo potrebbe essere immediatamente utile: una sorta di “ingegneria gestionale” del club da parte di Marotta, che sembra essersi vista immediatamente con la decisione su Nainggolan".