Romelu Lukaku e Mauro Icardi. Sono i due nomi che, in questo momento, tengono banco in casa Inter. Tancredi Palmeri, per Tmw, commenta così le due situazioni, a partire dal bomber dello United:
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Palmeri: “Inter, novità su Lukaku. Icardi, la verità sulla famosa telefonata di Conte”
Tancredi Palmeri commenta le voci di mercato sull'Inter: da Lukaku al caso Icardi
"Il Manchester United non ci sta a considerare Lukaku con il prezzo da 60 milioni di €, nonostante la valutazione sia assolutamente rispettosa delle variabili di mercato: Lukaku è stato acquistato nel 2017 a 80 milioni di € con un contratto da cinque anni, con una valutazione dunque il cui ammortamento nell’estate 2019 è addirittura 48 milioni di €. Ovvio, il mercato non è una scienza esatta, e le valutazioni sono suscettibili di tante varianti. Lukaku ha 26 anni, e quello è un fattore che conta, ma sicuramente il rendimento degli ultimi due anni non è stato quello di un giocatore da 80 milioni, con 28 gol fatti in 66 partite di Premier, e in generale parecchi alti e bassi non decodificabili dai numeri. Valutazione dunque rispettosa dei parametri economici e congrua per il valore espresso.
Lukaku non è Pogba - Ma il Manchester United è giustamente padrone, e se non vuole vendere - o non vuole farlo a quelle cifre - la legge la fa il club. Quindi 70 milioni è il prezzo chiesto, ma non solo, perché lo United nella situazione delicata in cui si trova sa bene che non può perdere Lukaku (e forse anche Pogba) e non avere nessuna alternativa in mano, pena la gogna dei tifosi. Questo nonostante l’atteggiamento più che impeccabile del giocatore, che rispetto a Pogba ha tenuto un profilo basso negli ultimi tempi, addirittura presentandosi tre giorni in anticipo agli allenamento dello United.
La novità dell'offerta - La novità è che l’Inter ha receduto e ha raggiunto la cifra richiesta: 70 milioni. Però a una formula su cui lo United potrebbe fare storie: non ovviamente un prestito con diritto, ma un prestito biennale di 10 milioni per anno con obbligo di riscatto a 50 milioni. Praticamente un buon vecchio “Pagherò” adattato.
Lo United non sembra felicissimo, ma tutto dipende soprattutto dal possibile sostituto.
Il caso Icardi - Che non è mai stato e non è Icardi. Anche perché l’ex capitano non vuole andare via. Non così, non dalla porta di servizio, non scendendo dalla nave mentre forse sta iniziando la festa, dopo che lui ha veleggiato per anni tra mari in tormenta tenendo la barca a galla. Icardi se la vuole giocare, per una questione di principio e orgoglio. E poi si vedrà.
Conte non sa come muoversi in questa situazione: la società vuole che Icardi vada, Conte abbozza, ma in cuor suo non ha nulla contro il giocatore. Infatti nella famosa telefonata prima delle vacanze, Conte avrebbe detto apertamente al capitano di non avere personalmente nulla contro di lui.
L'esempio del passato - C’è un esempio in passato, quando la Juventus comprò Tevez. In molti prepararono le orazioni funebri alla serenità di squadra, avvisando che un maniaco della disciplina come Conte sarebbe esploso con Tevez le cui bizze l’avevano portato a rompere prima con il Manchester United poi con il City. Morale della favola: Conte attese di poter verificare di persona, poi di presenza constatò la totale professionalità di Carlitos, e finì per aiutarlo a esprimere una delle migliori stagioni in carriera.
A Conte interessano quelli bravi, e che portano risultati. E i 111 gol in 188 partite di Serie A sono il dubbio che gli sorge nel vedere Icardi venduto.
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