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L'amministratore delegato dell'Inter, Ernesto Paolillo, ha parlato, in un'intervista a Panorama, del Fair Play finanziario e della posizione dell'Inter.
Sig. Paolillo, quello che pochi sanno, ad esempio, è che il sistema scritto dall’Uefa consente di non conteggiare tra le spese a bilancio tutti i contratti antecedenti al giugno 2010. Per l’Inter significa, per esempio, non conteggiare i vari Sneijder, Maicon, Julio Cesar e tanti altri… Siete già dentro i parametri Uefa?
“Sterilizzandoli siamo vicini ai parametri. Le nostre politiche degli ultimi anni sommati a queste regole ci hanno già portati vicini al rispetto del FFP. E credo che valga per gli altri club italiani. I tifosi devono sapere che i conti si faranno diversamente da come vengono letti sui giornali”
L’Inter ha un monte stipendi superiore a 150 milioni di euro. Quanto deve tagliare?
“Dobbiamo abbattere il monte stipendi con cessioni, rinnovi che seguano questa logica e inserimento di giovani. Non ci sono altre strade. Abbiamo tre anni per arrivarci e lo faremo, però dobbiamo riuscire ad aumentare le voci dei ricavi oltre a quelli derivanti dai diritti tv come avviene in Italia”
Dopo Ibrahimovic, Balotelli ed Eto’o continuerà a valere la regola di una cessione pesante ogni estate?
“Non necessariamente. Si lavorerà sui rinnovi di contratto. Arrivando i giovani e partendo gli anziani sta diventando un automatismo”
Il Milan ha scelto la strada dei rinnovi solo annuali per gli over 30. Può essere un modello?
“Dipende. A volte la precarietà dei contratti porta a rendimenti diversi. Resto convinto che si debba puntare su un gruppo anziano sicuro da affiancare ai giovani”
Si corre qualche rischio in meno di mal di pancia a stagione in corso?
“No perché la situazione del mondo del calcio è nota anche a giocatori e procuratori. Lo vedono anche loro che il mercato si è ristretto e si adeguano. E’ inevitabile”
Quando il Fair Play Finanziario entrerà nelle seconda fase è probabile che Platini non sarà più presidente dell’Uefa ma capo della Fifa. C’è il rischio che il FFP non gli sopravviva?
“No. Il momento è troppo delicato e servono interventi. Lo voglio ripetere: la strada che abbiamo intrapreso è irreversibile. Nessun ripensamento”.
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