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Mandare via Cassano per la Samp sarebbe «un suicidio», e in termini di giustizia risolvere il contratto per un diverbio «è come chiedere l'ergastolo per chi ha dato uno schiaffo...». L'ipotesi che Fantantonio venga messo alla porta di casa blucerchiata è «irreale» secondo Claudio Pasqualin: il leader dei procuratori italiani sorride infatti davanti alla richiesta del club di rescissione unilaterale del contratto come conseguenza del diverbio tra il presidente Garrone e il giocatore, già messo fuori rosa. «La rescissione tout court è irreale - spiega l'avvocato - non credo che la Samp possa farlo fino a perdere il valore patrimoniale annesso al cartellino: sarebbe un suicidio sul piano economico. Significherebbe fare un regalo a Cassano liberandolo. Semmai penso a una formula in cui vengono mantenuti i diritti patrimoniali sul giocatore stesso».
Ma è sul piano della giustizia che Pasqualin trova sproporzionata la richiesta: «L'ipotesi non esiste, il collegio arbitrale sentirà le ragioni del giocatore e calibrerà la sanzione tra quelle previste che vanno dalla multa alla sospensione degli emolumenti. Ma da qui a cacciarlo...Per quanto grave possa essere stato il fatto, non credo sia proprio applicabile la richiesta: insomma è eccessiva per un'infrazione disciplinare del genere. Il collegio deciderà con obiettività, ma non penso possa dire sì alla risoluzione del contratto. È assurdo, è come chiedere l'ergastolo per chi ha dato uno schiaffo...».
Nell'ipotesi in cui Cassano dovesse andare via da Genova almeno due, secondo Pasqualin, le piazze giuste per accoglierlo: «Direi Inter e Juve: direi meglio i bianconeri perchè lo vedrei giocare molto bene con Del Piero. Entrambi sono di grandi raffinatezze tattiche. A Milano mi sembrerebbe meno ideale il tandem con Sneijder, e anche in casa dei rossoneri ci sono Robinho e Ronaldinho. Insomma, dovendo scegliere, direi Juve. E comunque un giocatore come Cassano fa comodo a tutti».
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