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Un lavoro intenso e significativo nei suoi vari passaggi, per cancellare letteralmente un mito del calcio, un simbolo e una leggenda dell'Italia nel mondo. L'edizione milanese di Repubblica riporta alcuni punti della relazione stesa da Inter e Milan per la demolizione di San Siro, una volta completata la costruzione del nuovo stadio. Si parte dall'abbattimento dei tre anelli, per poi passare alle torri e infine alla copertura. Ecco cosa scrive il quotidiano:
"La prima viene definita «soft strip out» e prevede diversi interventi per lo smontaggio degli impianti esistenti e di tutti gli accessori — porte, controsoffitti, pavimenti flottanti, pareti divisorie — «fino a lasciare esclusivamente materiale edile » . Poi si entra nel vivo della decostruzione dei tre anelli. Il primo: la demolizione verrà effettuata mediante «macchine a braccio corto posizionate a terra, equipaggiate con un attrezzo sul braccio di lavoro, denominato frantumatore, il cui calibro è tarato in funzione degli spessori massimi dei manufatti da frantumare e della durezza del calcestruzzo». Si procede dal basso verso l’alto e una volta demolito il primo anello, si passa al secondo: «I materiali frantumati, una volta a terra, verranno accumulati alla base del secondo anello» , creando «un cumulo di macerie che permette alle macchine di posizionarsi ad una quota superiore per la demolizione del secondo anello». Una volta « frantumato» anche il secondo anello, restano in piedi le 11 torri principali e secondarie che sostengono la copertura e le gradinate del terzo anello. Successivamente vengono demolite le torri e infine tolta la copertura.
Riguardo allo smaltimento delle macerie, ecco cosa riferisce la relazione: "Ed ecco i volumi di macerie stimati dai consulenti delle squadre: circa 125 mila metri cubi di calcestruzzo, circa 8.800 tonnellate di ferro delle armature più altre 20 mila della copertura metallica. E ancora, ecco il numero di viaggi che i camion dovranno fare per « gestire l’intero materiale di risulta inerte»: la stima va da 10.500 a 11.300. Questo è, insomma, l’avanti e indietro che si porterà via la Scala del calcio".
(Fonte: Repubblica)
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