Paula de La Fuente, la moglie del vicepresidente dell'Inter, nonché ex capitano nerazzurro Javier Zanetti ha scavato tra i suoi ricordi per parlare del periodo nel quale suo marito vestiva la maglia interista: «Si vive benissimo con un campione e lui è un campione fuori, è la cosa più importante. E' anche un papà molto bravo, sempre allegro e di buon umore e con una pazienza invidiabile, non posso chiedere di più. La sera deve sempre giocare con Tommy a calcio in casa e ora che c'è l'albero chiede di giocare in un'altra stanza, è incredibile quanto a nostro figlio piaccia il calcio. Quanto ci mette a pettinarsi? Poco, ma lo fa diverse volte al giorno perché ci tiene ad essere in ordine».
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Paula Zanetti: “Javier per me rappresenta al meglio l’interismo. La Champions per lui…”
La moglie dell'ex capitano nerazzurro ha rilasciato un'intervista a "La Provincia di Como"
-E quella notte in cui ha vinto la Champions?
E' indimenticabile, ci ricordiamo tutto talmente forti sono state le emozioni. Era il suo sogno ed era il sogno di tutti quelli che gli vogliono bene. Una delle notti più belle della nostra vita.
-E la sera del ritiro al Meazza?
Tantissima gente a salutarlo che piangeva con noi, dimostrazioni di affetto, lettere, pianti e tatuaggi, incredibile.
-E' vero che lei vede suo marito più come dirigente che come allenatore?
Sì. L'ho sempre visto in un ruolo come quello che ha oggi. Secondo me non c'è un rappresentante migliore dell'Inter e dell'interismo.
E poi ha anche aggiunto: «Se mi chiede spesso consigli? Sì, decidiamo le cose insieme e ci ascoltiamo a vicenda molto. La Pupi? Una grande soddisfazione ma conta continuare a lavorare per cambiare la realtà di tante persone disagiate. I miei figli sono piccoli ma devono capire che sono molto fortunati e che tutti dobbiamo fare qualcosa per aiutare chi non lo è. Tanti miei sogni sono diventati realtà: volevo viaggiare per il mondo, vivere in pace e con amore, avere una famiglia meravigliosa ed aiutare i meno fortunati. I miei sogni si sono avverati e allora continuo a sognare».
(Fonte: La Provincia di Como)
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