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Pedullà  contro Raiola: “Rispetti chi le regala pubblicità  gratuita”

Daniele Mari

Alfredo Pedullà, esperto di mercato di Sportitalia, attacca Mino Raiola. Le risposte, spesso arroganti, del procuratore italo-olandese certamente non passano inosservate ai giornalisti che le subbiscono nè ai lettori, che hanno ormai imparato a...

Alfredo Pedullà, esperto di mercato di Sportitalia, attacca Mino Raiola. Le risposte, spesso arroganti, del procuratore italo-olandese certamente non passano inosservate ai giornalisti che le subbiscono nè ai lettori, che hanno ormai imparato a riconoscere lo "stile" del vulcanico agente di Balotelli e Ibrahimovic:

"Si chiama Mino Raiola, è un manager di successo. Faceva il pizzaiolo, ha trovato la chiave per sbancare nel calcio. Meglio per lui. Ha talento, è furbo, sa come impostare le trattative. Ma ha anche un difetto enorme: è arrogante. Insulta, pensa di essere il depositario di qualsiasi verità. Circa un mese fa, a Radio Radio, mi capitò di rivolgergli un quesito normale. Raiola, laureato in giornalismo, rispose: “Ma la domanda è sbagliata…”. Si preoccupava di dare lezioni.

Non appartengo all’esercito di personaggi che devono riempire la giornata facendo collezione delle sue esternazioni. Non gestisco un contenitore che necessita di qualche telefonata in più per tirare a campare. E mi dispiace per quei ragazzi – ventenni – che impugnano un microfono con passione e sbattono spesso contro questo signore che li detesta. Ma che poi completa il giro delle parrocchie televisive soltanto per il piacere della comparsata. Tra una risposta di Caliendo e una risposta di Raiola, tutta la vita Caliendo: dieci a zero.

Adesso, dopo che ci ha voluto raccontare le sue verità su Mario Balotelli, dopo aver garantito che se non fosse andato al City si sarebbe trasferito in un altro club italiano (ma dove? Ma quando?), Raiola esagera e va oltre. Interpellato su Ibrahimovic, ha detto – testuale – che “i tabloid inglesi li uso per pulire i vetri. E quelli spagnoli vanno bene per l’immondizia”. Magari pensa la stessa cosa dei media italiani, eppure è sempre lì a rilasciare dichiarazioni, con gli occhiali da sole appoggiati sulla testa e con l’aria di chi è arrivato primo, per distacco. E il secondo a trenta minuti di ritardo. Mughini chioserebbe così: ma dai…

Raiola si offende se qualcuno scrive che Ibrahimovic è sul mercato. E sottolinea che la stagione di Zlatan è stata buona, fino a un certo punto addirittura ottima. Se pensiamo ai soldi che il Barcellona ha speso per portarlo a casa (cinquanta milioni più Eto’o), vi lascio qualsiasi tipo di considerazione. Raiola sentenzia: Ibrahimovic mai andrà via. Rispondo: chiedete a Guardiola quanto sarebbe contento di avere in squadra Zlatan (non discuto il talento, piuttosto gli attributi nelle partite che contano), in presenza di Villa, Pedro, un certo Messi e compagnia. Ma quando parla Mino, fa le veci di Guardiola, di Moratti, di Mancini, oppure chissà di chi. Applausi.

Mister Raiola, continui pure così. Tanto troverà sempre tappeti stesi. Ma ricordi che la parola rispetto (verso chi le mette un microfono sotto il naso, regalandole pubblicità gratuita) non è una plusvalenza".