- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
Intervenuto ai microfoni di RMC Sport, l'ex presidente dell'Inter Ernesto Pellegrini ha parlato del momento del club nerazzurro, tornando anche sulla sua gestione: "Questa è l'Inter dei tempi moderni. Ai miei tempi si potevano acquistare solo tre stranieri, ora invece ci sono tantissimi stranieri e pochissimi italiani. E' un'inter internazionale, meno romantica rispetto ai miei tempi. Tuttavia è una squadra che attira milioni di tifosi e San Siro è sempre pieno quindi vuol dire che è un'Inter che piace".
La sua Inter ha comprato dei campioni come Rummenigge Matthaeus Klinsmann e Brehme. Era un'Inter che faceva sognare?
"Sicuramente, c'erano tanti campioni anche come Diaz o Passarella. Ho acquistato solo campioni all'Inter, giocatori affermati che mi hanno dato tante soddisfazioni. Forse ho vinto meno di quanto speravo ma i tempi c'erano avversari davvero molto forti. Adesso c'è la Juventus che distacca tutti gli altri mentre ai miei tempi il campionato era più incerto. Ora c'è poco da fare, la Juve fa un altro campionato".
Vedendo un'Inter a gestione straniera che valutazione fa sull'operato di Suning? Basta l'investimento economico?
"I manager sono italiani e ho molta stima di Antonelli e di Spalletti. Suning sta impegnando tanti soldi per acquistare ottimi giocatori, specie quest'anno. Bisogna portare rispetto verso un grande investitore che però non è né italiano né milanese, ma questi sono i tempi moderni e vanno accettati. Si è interisti anche in presenza di una società straniera. Chi non vorrebbe avere una squadra con più italiani e una società diversa? Ma non è questo l'argomento principale. Il fascino per l'Inter resta sempre. Anche il Milan che ha una proprietà straniera si è rinforzata, hanno preso un gran giocatore come Higuain e domenica sarà un bel derby".
Lei qualche tempo fa disse che Spalletti le ricordava Trapattoni, lo pensa ancora?
"Direi di sì anche se forse Trapattoni è unico per il suo modo di essere. Sono due persone molto competenti, grandi professionisti e in questo si somigliano poi caratterialmente forse sono un po' diversi ma è normale. Il Trap è unico per le sue battute e la sua simpatia".
Che ne pensa del fatto che Berlusconi sia tornato nel calcio acquistando il Monza?
"Non l'ho sentito ancora e quindi non ho una mia opinione. Lui ama il calcio e forse vuole fare qualcosa per la Brianza dove lui vive e Monza è un'espressione di questa zona. Vorrà divertirsi però attenzione perché non è neanche facile portare una squadra dalla C alla A come penso sia nei programmi di Berlusconi a meno che lui non voglia investire molto, e ci può anche stare. Con i suoi soldi fa quello che vuole. Le ha fatto tornare voglia? No. Ho un'azienda con oltre 8 mila dipendenti e ho molto. Vado sempre allo stadio a vedere la mia Inter".
Proprietà italiane nel calcio italiano sono sempre meno ed è una prima volta nel nostro calcio. Dove sta il problema o l'errore di fondo anche rispetto ai suoi tempi?
"Non credo che ci sia un errore. Probabilmente l'economia attuale dell'Italia con molte difficoltà fanno sì che siano pochi gli imprenditori che abbiano voglia di investire nella squadra del cuore e quindi sono sempre di meno le squadre con capitale italiano. Probabilmente se l'economia cominciasse a tirare allora forse qualcuno potrebbe tornare a investire".
© RIPRODUZIONE RISERVATA