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PELLEGRINI AVVISA LO SPECIAL ONE: “AL REAL NON AVEVO VOCE IN CAPITOLO”

L’ex tecnico del Real Madrid Manuel Pellegrini torna a parlare dopo l’esonero dal club spagnolo e attacca duramente il presidente Florentino Perez. «Non avevo nè voce in capitolo nè diritto di voto» e anche «se avessi vinto la...

Alessandro De Felice

L'ex tecnico del Real Madrid Manuel Pellegrini torna a parlare dopo l'esonero dal club spagnolo e attacca duramente il presidente Florentino Perez. «Non avevo nè voce in capitolo nè diritto di voto» e anche «se avessi vinto la Liga sarei stato esonerato lo stesso», ha detto Pellegrini in una intervista alla rivista cilena 'El Mercuriò. Mi sono sentito «orgoglioso» della chiamata del Real «era una conseguenza di un lavoro realizzato in tutta la mia carriera in Cile, Ecuador, Argentina e Spagna», ha spiegato il tecnico cileno che ha ammesso di essere convinto di restare più a lungo a Madrid «non per arroganza, ma per capacità, perchè aveva molta fiducia in quello che potevo fare». L'Ingegnere ha poi sottolineato come il Real con lui ha fatto una delle migliori stagioni nella Liga come punti e gol ma ha perso solo «perchè c'era un grande club come il Barcellona». I punti dolenti sono arrivati con la Champions League. «Non abbiamo vinto perchè non c'era una rosa strutturata per vincerla e proprio lì c'è stata la mia principale divergenza con Fiorentino Pèrez», ha aggiunto facendo riferimento anche alla debacle in Coppa del Re: «abbiamo fatto molto male, è stata una vergogna della quale mi sento completamente responsabile». Il tecnico cileno attacca il suo ex presidente sulla campagna acquisti e cessioni. «Avevamo una differenza di opinione rispetto alla formazione della squadra. Ha deciso di vendere giocatori che io reputavo importanti», ha detto alludendo agli olandesi Arjen Robben e Wesley Sneijder, tra altri che tanto bene hanno fatto lo scorso anno e al Mondiale in Sudafrica. «Quando c'è una differenza di opinioni con il presidente quello che se va è sempre l'allenatore», ha aggiunto.

Sulle modalità del suo esonero Pellegrini dice che «non gli è piaciuta la forma, il modo». «Lo sapevano da un mese. Hanno aspettato molto per farlo, perchè volevano avere in mano il nuovo tecnico, Josè Mourinho, prima di salutarmi. La mattina il presidente ha tenuto una conferenza stampa per dire che chiudeva il mio contratto. E nel pomeriggio mi hanno chiamato per liquidarmi», ha raccontato il tecnico che ha assicurato di condividere l'idea di Fiorentino Pèrez di acquistare grandi giocatori, come «figure mediatiche importanti per far crescere il club», ma al progetto manca «la voce sportiva per configurare il tutto». Così si è arrivati a scegliere «i migliori giocatori, ma non i migliori che servivano per la squadra. Non si tira fuori niente da un'orchestra con i dieci migliori chitarristi se non ho un pianista o un batterista. Il Real Madrid ha i migliori chitarristi, ma se chiedo loro di suonare il pianoforte non lo fanno tanto bene», ha precisato il cileno. Pellegrini ha comunque sottolineato che è stato un errore non avere avuto più comunicazione con il presidente. «Ho provato sin dall'inizio, quando credevo che la mia voce sarebbe stata ascoltata, ma quando notavo la grande differenza mi sono allontanato», ha spiegato Pellegrini.