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Pellegrini: “Marotta ci ha tranquillizzati, Inzaghi resta. Ha ricordato a tutti che…”

Marco Macca

Ecco le parole dell'ex presidente dell'Inter, Ernesto Pellegrini, sulla cena con i ragazzi della Coppa UEFA del 1991 e sulla squadra attuale

Nei giorni scorsi, è andata in scena una cena speciale a tinte completamente nerazzurre. Ernesto Pellegrini, ex presidente dell'Inter, ha potuto riabbracciare i ragazzi della Coppa UEFA del 1991, tra ricordi, aneddoti e... presente. Perché, anche grazie alla presenza dell'amministratore delegato Marotta, si è potuto fare anche il punto sull'Inter attuale. Ecco le parole di Pellegrini a Tuttosport:

Cosa ha provato nel rivedere “i suoi ragazzi”?

«È stato davvero emozionante. Erano presenti anche tanti miei amici. E pure i miei nipotini (Guglielmo e Ginevra, ndr) che hanno consegnato a ciascuno dei calciatori la medaglietta d’oro per celebrare quel trionfo, la prima delle due coppe Uefa vinte sotto la mia presidenza. È stato davvero molto bello: una festa terminata con un arrivederci. L’appuntamento magari sarà per l’anno prossimo. Amo particolarmente questi avvenimenti perché mi fanno tornare indietro nel tempo».

Tra gli invitati anche l’attuale amministratore delegato dei vice campioni d'Italia, Marotta.

«In tutto c’erano circa 35 persone. Beppe lo conosco da una vita. Era al mio fianco a tavola. Abbiamo parlato un po’ anche dell’Inter attuale. Lui ha voluto tranquillizzare tutti, ricordando come la squadra di Simone Inzaghi abbia gli stessi punti di quella di Antonio Conte che nel 2020-21, dopo un inizio un po' così, riuscì a conquistare successivamente il Tricolore».

Anche a voi Marotta ha ribadito la conferma di Inzaghi, sostenendo come ci sia la massima fiducia nel tecnico piacentino?

«Sì, sì. Assolutamente, sì».

Tutti rasserenati, quindi.

«Esattamente. E allora sa cosa ho detto a Marotta? Che dobbiamo organizzare una festa a casa mia con i giocatori di oggi. Lui ha annuito e aggiunto: “Perché no? Vediamo”. Attenzione lui non ha mica bisogno dei miei consigli, ma è sempre un bene cementare il gruppo, ci vuole umanità».

(Fonte: Tuttosport)