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L'ultimo arrivato in casa Inter, Alvaro Pereira, terrà questa mattina, al centro sportivo "Angelo Moratti" di Appiano Gentile, la conferenza stampa di presentazione.FcInter1908.it seguirà live l'evento:Avrà la maglia numero 31.Hai sentito Forlan?Ho sentito Forlan, mi ha parlato bene dell'Inter e di Milano. E' un grande giocatore e una grande persona. Lo scorso anno ha avuto problemi fisici, infortuni. Lui mi ha consigliato di venire all'Inter e di vivere al meglio quest'avventura.
Cosa pensi di Yuto Nagatomo?E' sempre bello conoscere giocatori di un'altra cultura. E' integrato bene Yuto nello spogliatoio. E' un grande giocatore, come ha dimostrato anche al Cesena. Spero che possa continuare sempre a dare il suo contributo. Nagatomo è versatile, usa il destro e anche il sinistro. Siamo entrambi rapidi e veloci, ma abbiamo caratteristiche differenti. Ognuno darà il proprio contributo con le sue caratteristiche.
Con chi hai parlato prima di venire qui?
Prima di arrivare qui ho parlato con Guarin, Zanetti e con Gargano. Fondamentalmente ho parlato con tutti, a me piace condividere tutto con i compagni. Ci tenevo a parlare con ognuno di loro perché con loro devo vincere e soffrire. So tutto dell'Inter. So quando è stata fondata, da chi è stata fondata. E' stata anche la prima squadra ad accogliere giocatori stranieri. Nerazzurro come il cielo e la notte... (indicando la maglietta, ndr)
Come mai il tuo soprannome è 'Palito'?Ero molto magro e mio fratelo non riusciva a pronunciare bene il mio nome: Alvaro/Alvarito e quindi ha iniziato a chiamarmi in quel modo. Anche i miei amici poi mi hanno chiamato così e non mi dà fastidio, ci sono affezionato.
Ti ispiri a qualche giocatore?
Ho conosciuto Recoba. Sono cresciuto seguendo le sue partite e seguendo anche quelle di Ruben Sosa. Giocatore di riferimento? Ho sempre ammirato Roberto Carlos, ma ho sempre ammirato il calcio in generale e vari giocatori in tutti i reparti del campo. Crescendo ognuno diventa quello che è. Io sono diventato Alvaro Pereira e ho sempre provato a migliorarmi, come giocatore e come persona.
Come è nata la trattativa con l'Inter?Fino a giovedì scorso giocavo nel Porto e quindi la mia mentalirà era del giocatore che difende i colori del Porto. L'Inter ha poi avuto dei contatti con il porto e io non ho mai avuto dubbi, ho accettato. Negli ultimi tre anni mi hanno venduto in tutta Europa, parlavano sempre di me, ma io ho sempre pensato a difendere i colori della maglia che vestivo, come farò ora con l'Inter.
Il ruolo del terzino sinistro è sempre stato poco coperto in questa squadra a parte Brehme e Roberto Carlos...Giocherò dove c'è bisogno. Credo che in questa squadra ci siano giocatori molto validi in questa posizione, come Yuto Nagatomo. Non sento la pressione, io mi sento pronto. La pressione ce l'ha chi si sveglia alle 6 la mattina e deve portare 'la pagnotta' a casa. A me non piace parlare molto, preferisco parlare sul campo.
Puoi giocare anche in altri ruoli?Non è molto importante il fatto di segnare, a me importa solo vincere. Quando ho segnato dieci gol in un'altra squadra giocavo in ruoli differenti. Sono a disposizione del mister e giocherò dove mi chiederà Stramaccioni. Posso giocare in vari ruoli e mi adatterò alle necessità della squadra.Dove può arrivare l'Inter ora che ci sei anche tu?So tutto di questo club, so quando è stato fondato. Quest'anno stiamo vivendo un cambiamento. So che lo scorso anno si sono susseguiti degli allenatori, ma ora c'è un progetto di qualità. Sono qui per vincere e conquistare titoli. Abbiamo fatto bene a Pescara. C'è ancora molta squadra da fare, ma se entreremo in questa mentalità vincente e se capiremo che la squadra è formata da un gruppo, ci toglieremo tante soddisfazioni.
Ora che Maicon è andato via senti di avere più responsabilità?Maicon è stato un grande giocatore, importante. Ha fatto tantissimo per l'Inter, ma io sono Alvaro Pereira, un altro giocatore. Non mi piace fare paragoni e non è nemmeno giusto. Difenderò questi colori e l'Inter con le mie capacità e darò il massimo per questo club.
Cos'è per te l'Inter? Che ambiente hai trovato?
Credo di essere arrivato in un club fantastico, un sogno per qualunque giocatore. Vorrei ringraziare però il Porto per gli anni fantastici trascorsi lì. E' stata come una famiglia questa squadra. All'Inter ho subito percepito grande affetto e spero di poterlo restituire fuori e dentro al campo. Il numero di maglia per me ha un significato particolare e anche per la mia famiglia.
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