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Da ieri siamo tutti intenti a ripensare al gran goal di Mario Balotelli contro la Polonia, e alla doppietta di Mattia Destro in terra turca con l'Under-21 di Ferrara, e subito scatta naturale la fatidica frase: "Che Inter sarebbe potuta essere con questi due?" . E poi ai dubbi aggiungono altri dubbi: "Con un attacco formato da giocatori come Balotelli, Eto'o e Pazzini saremmo stati in fondo alla classifica?", domande fatte col 'senno di poi' ma del tutto lecite.
In questi due anni sono cambiate tante cose in casa nerazzurra, se prima ad ogni sessione di mercato ci si informava sugli acquisti che il presidente avrebbe fatto, adesso ci si preoccupa delle cessioni importanti che vanno a minare la qualità tecnica e la competitività della rosa: 'Sarà Sneijder? Sarà Maicon? Magari tutti e due, chi lo sa?' . Domande e pensieri che affliggono qualsiasi interista e amante del calcio in generale. Il giornalista di Libero, Francesco Perugini, non è lontano da tutto questo, la sua analisi accurata e attenta mette in risalto proprio gli errori gestionali della società nerazzurra, invitando chi di dovere, ad evitare e rimediare a quello che sembra sempre di più uno scempio:
"Quando un amore finisce troppo presto restano sempre dei rimpianti. E Massimo Moratti di passioni “giovanili” se n’è lasciate scappare tante, forse fin troppe. E mentre Marco Branca si prepara per la missione impossibile di rifondare con pochi soldi l’anziana Inter di oggi, i frutti lontani del vivaiodi Appiano Gentile prendono in mano le nazionali azzurre. Mario Balotelli(21 anni) e Mattia Destro (20) sono nati ad appena sette mesi di distanza, uno a Palermo l’altro ad Ascoli Piceno. Si sono incrociati nel settore giovanile nerazzurro, hanno vinto insieme il Viareggio 2008 e poi se ne sono andati entrambi. Un fenomeno precoce e un campione maturato con tempi “normali”, rimpianti alla stessa maniera. Balotelli era ed è una testa calda e la sua cessione per 28 milioni è sembrata un affare. Vedendo, però, quello che Super Mario sta combinando in Inghilterra - sul campo, si intende - quella somma sembra quasi un regalo. Soprattutto mentre l’Inter cerca di strappare il 27enne Carlos Tevez allo stesso Manchester City. E i pensieri aumentano nel caso di Destro, passato per 4 milioni al Genoa nell’ambito dell’affare Ranocchia. Due supergol ammazza Turchia con l’Under 21 di Ferrara che si aggiungono alle tre reti in cinque partite con il Siena: a giugno i toscani pagheranno quasi la stessa cifra ai rossoblu per riscattarne solo la metà. Moratti ha preferito invece guardare all’estero e puntare sui vari Alvarez (23), Coutinho (19) e Castaignos (19), ieri al primo gol in nerazzurro contro il Chiasso (B svizzera) nel 2-1 aperto dalla marcatura di Milito. Tra gli azzurrini c’è pure il 20enne Davide Santon, passato in estate al Newcastle per 6 milioni. Il “nuovo Facchetti” si era perso, è vero, ma non avrebbe fatto peggio dell’attuale Nagatomo".
"Così come arrivare al brasiliano Juan (classe ’91, centrale dell’Internacional) sembra più complicato di quanto non sarebbe stato tenersi in casa Leonardo Bonucci (24) oggi colonna della Juve di Conte. Stesso discorso per quel Francesco Bolzoni che a 22 anni si sta mettendo in mostra nel centrocampo del Siena solo perché nel ’09 venne inserito in tutta fretta nell’affare Milito-Motta con il Genoa proprio come Bonucci".
"C’è tempo, però, per rimediare invece ad altri “errori”: Simone Dell’Agnello (19) e Rene Khrin (21), ad esempio, sono solo incompartecipazione con Livorno e Bologna. Lo sloveno potrebbe essere una risorsa per il centrocampo di Ranieri (il suo idolo è Cambiasso). La comproprietà dello slovacco è “costata” la metà del portiere Viviano (26), titolare designato già dalla prossima stagione. Moratti non perda tempo: farselo soffiare, magari alle buste, sarebbe molto più che un rimpianto".
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