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Le difficoltà economiche dovute alla pandemia di coronavirus e la conseguente stretta imposta dal governo cinese agli investimenti avrebbero convinto il gruppo Suning a cercare nuovi soci per poter gestire al meglio l'Inter, se non addirittura investitori che possano rilevare la maggioranza del club nerazzurro. A tal proposito prende sempre più piede l'ipotesi di un ingresso del fondo di investimenti BC Partners: il Corriere dello Sport spiega quello che sarebbe il loro piano per il rilancio dell'Inter.
RADDOPPIO DI VALORE - "In passato ha tenuto le società in portafoglio per 5-7 anni e (come tutti i fondi di private equity) ha interesse a rilevare aziende con risultati poco brillanti, riorganizzarle, migliorarne la performance per poi rivenderle con un ritorno sull’investimento di almeno il 10-15% annuo. Ciò equivale almeno a raddoppiarne il valore in cinque anni. Se non può realizzare queste condizioni l’investimento non viene concluso. Quale che sia il valore attribuibile all’Inter in un’acquisizione, il piano dovrebbe essere dunque di raddoppiarlo".
TAGLI - "I 102 milioni di perdita dell’ultimo bilancio risentono del Covid, ma l’Inter aveva comunque accumulato quasi 300 milioni di disavanzo nei 5 anni precedenti, nonostante gli sforzi imposti dal Settlement Agreement UEFA. Appesantita da stipendi elevati anche a giocatori che siedono in panca (Sanchez 7,5, Eriksen 7, Nainggolan 4,5, ceduto a gennaio) la rosa dell’Inter ha un costo imponente (283 milioni tra stipendi e ammortamenti) rispetto ai suoi ricavi (372) ma anche a diretti concorrenti in Serie A. Il primo intervento sarebbe un taglio".
MERCATO - "A meno che i ricavi del calcio non subiscano clamorose impennate post-Covid, potremmo attenderci lo stop a onerose campagne acquisti e organici affollati, la rinuncia a ingaggi costosi e campioni avanti negli anni. Il modello che l’Inter prenderebbe a riferimento sarebbe simile a Milan, Lipsia, Salisburgo, Lione, Monaco e altri. In Germania anche il Bayern, con altre basi di fatturato. In Inghilterra Liverpool o Arsenal".
BRAND - "Altra direttrice di crescita deve essere il brand. Il valore di un club viene principalmente da quello della rosa, da cui realizzare plusvalenze comprando e vendendo giocatori, ma anche dal valore immateriale della notorietà internazionale del club che porta ricavi commerciali (sponsor e merchandising). Senza queste variabili l’investimento non può crescere. Qualsiasi fondo dovrà scegliere manager capaci di valorizzare al massimo gli asset aziendali: uno tra tutti, lo stadio. Il progetto San Siro potrebbe rivelarsi fonte di ritorno finanziario, non a caso anche Elliott (che è un fondo di private equity, seppure con caratteristiche diverse da BC Partners) spinge moltissimo per realizzarlo, come del resto Suning".
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