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Pintus: “Così alleno Lukaku o Modric. Il mio non è metodo copia incolla”

Pintus Lautaro Appiano Gentile Inter

L'ex preparatore atletico nerazzurro, oggi al Real, ha parlato del suo modo di lavorare ai microfoni di Skysport

Eva A. Provenzano

«Che differenza c'è tra allenatori come Lippi, Conte e Ancelotti con cui ha allenato? Sono tutti grandi professionisti, ho avuto la fortuna di crescere professionalmente con questi allenatori. Tutti estremamente vincenti, basterebbe lavorare solo con uno di loro per coronare una carriera da preparatore atletico e io invece ho avuto la fortuna di lavorare con tutti loro. Ho lavorato anche con Deschamps e Gasperini, sono grandi persone e professionisti». AntonioPintus, a Skysport, ha parlato delle sue esperienze con gli allenatori italiani.

Pintus: “Così alleno Lukaku o Modric. Il mio non è metodo copia incolla”- immagine 2

E negli anni scorsi ha lavorato anche all'Inter accanto a Conte. Sulla sua esperienza in nerazzurro ha detto: «Allenare fisici come Lukaku e come Modric è diverso, come si incide? Difficile da spiegare in due parole. Parliamo di un velocista, da football americano, Romelu. L'altro è un mezzo fondista con spunti di velocità incredibili. Sono chiaramente agli opposti, la base è la stessa. La preparazione pre campionato è identica per entrambi, poi si lavora sulle individualità tra cui ci sono sicuramente le caratteristiche di forza, resistenza, velocità da incrementare in entrambi. Poi c'è l'età da tenere conto per il recupero tra una partita e l'altra». «Mbappé lo avrei allenato come tutti, testandolo all'inizio e valutando le sue capacità fisiche individuali, poi di mantenere le sue potenzialità intatte il più a lungo possibile durante la stagione, come facciamo con tutti», ha aggiunto.

«Il metodo Pintus? Non è che ci sia, francamente cerco di adattarmi ogni volta alla situazione in cui mi trovo. Ho lavorato con grandi allenatori e club di alto livello. Non è un metodo copia incolla, dopo una valutazione iniziale si va anche ad istinto e sensazioni, non basta applicare il metodo e ripeterlo in ogni società e/o club in cui si va».

«Faccio faticare gli atleti ma sono ben voluto? Perché faccio la mia professione con dedizione, ci metto l'anima, voglio bene ai giocatori e alla loro salute, voglio che diano il massimo. Il mio lavoro è una passione che vivo 24 ore al giorno e il giocatore lo sente», ha concluso il preparatore atletico che oggi lavora nel Real Madrid.

(Fonte: Skysport24)

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