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Con la gara di Crotone, Stefano Pioli, chiuderà un girone alla guida dell'Inter. Il Bilancio del tecnico nerazzurro si può dire sia a due facce, perché a fronte di un cammino regolare con una media punti di 2,11 i nerazzurri hanno comunque perso punti rispetto alle prime tre, fatto gli stessi punti della Lazio e recuperato soltanto su Atalanta (+2) e Milan (+9). Pioli ha fatto un grande lavoro in campo e fuori. Lavoro psicologico, cene di gruppo, obbligo di parlare tutti l’italiano e cartelli motivazionali hanno prodotto il miracolo di compattare lo spogliatoio, a prescindere dai minuti in campo. A livello tattico, nessuna diavoleria ma tanto buonsenso su una base tecnica che si è potuta finalmente esprimere su canovacci funzionali - 4-2-3-1 di base, adattabile a 3-4-2-1 - dopo le «estrazioni della schema» cui li aveva abituati De Boer. Tutto bene, insomma, ma poi è un attimo dare un calcio al secchio del latte. Senza gli ultimi scivoloni, l’Inter sarebbe a -4 dal Napoli. E con lo scontro diretto in casa. Invece si ritrova sesta a sgomitare col Milan, in un campionato surreale in cui le prime lasciano per strada solo le briciole e nella pancia del gruppo si può segnare meno di Immobile (18 reti, contro la 17 dell’Empoli) ed essere comunque tranquilli. Vero anche che la media punti da quando c’è lui è praticamente la stessa del Napoli (2,13) se si prende in considerazione tutto il campionato.
(Gazzetta dello Sport)
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