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Pioli: “Ho il sostegno della mia società, non c’è nessun ‘però’. Oggi mi è piaciuto…”

Sabine Bertagna

Le parole di Pioli ai microfoni di Sky

L'Inter ha letteralmente schiacciato l'Atalanta a San Siro e Stefano Pioli non può che essere soddisfatto: "Vivo la partita, le partite durano 95 minuti. Oggi è stata una partita particolare, già dopo trentacinque minuti era finita. Bisogna continuare a giocare. Mi è piaciuto soprattutto questo che la squadra ha continuato a mantenere gli equilibri e a giocare in verticale. Ci è riuscito tutto quindi c'è molta soddisfazione, ma c'è anche la consapevolezza che il campionato è ancora lungo e dobbiamo fare ancora tanto. Abbiamo imparato dai nostri errori, a volte bisogna imparare e agire di conseguenza. Giochiamo con più determinazione e cattiveria. Abbiamo valori tecnici importanti, se riusciamo ad abbinare quelli possiamo giocarci ogni partita. Stiamo lavorando tutti molto bene insieme. La società ci sostiene continuamente, i giocatori hanno grande attenzione. Bello quello che ha detto Icardi prima. Se siamo consapevoli del lavoro quotidiano possiamo migliorare. Io ho il numero della mia società. Ci telefoniamo spesso, c'è sostegno continuo. Non c'è nessun però. Siamo concentrati sul nostro presente. L'Inter può gettare le basi per costruire qualcosa di importante e provare a vincere tante tante partite. Credo che questi sono segnali molto importanti si è creato un ottimo ambiente tra di noi. C'è la voglia di crescere insieme e di reagire alle difficoltà che inevitabilmente ci sono. Ci sta non essere perfetti contro altri avversari. La reazione è stata molto importante, gli atteggiamenti ci sono. Non posso che fare i complimenti ai giocatori, ai tifosi. C'era uno stadio bellissimo. I conti li faremo solo l 28 maggio, dobbiamo stare sul pezzo perché stiamo bene e sarebbe un peccato non stare lì. 10 partite sono tanti. Sappiamo che la testa è già a Torino, dobbiamo prepararci bene. Banega? Credo che il merito sia dei giocatori che sanno che lavorando in un certo modo vengono presi in considerazione. Sanno che non bisogna mollare. Questo è una bella fortuna averli così che non demordono. quelli che stanno fuori sono quelli che lavorano meglio. Si tratta di ottimi giocatori. Tre sono i centrocampisti che partono, due sono quelli pronti a entrare."

(Sky)