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Se avesse vinto l'Inter si sarebbe chiuso il discorso scudetto e scatenata la battaglia per la Champions, invece, i giallorossi restano in corsa (perché 7 punti non sono un abisso), mentre l’Inter osserva Atalanta e Lazio allontanarsi e «sente» il Milan per l’ultimo posto in Europa League. D’altra parte quest’Inter, almeno per come era messa in campo, non è all’altezza della Roma. Così come Gagliardini deve ancora farsi le ossa per affrontare alla pari Nainggolan. Si può discutere del calcione di Strootman a Eder, in area, sullo 0-2 (era rigore), ma il 3-1 finale non sembra esagerato: la Roma stravince e ora si gioca tutto nel successivo scontro diretto con il Napoli. Mentre c’è un altro che perde sicuramente: Pioli. Parecchie scelte, a cominciare da Perisic esterno di centrocampo, sembrano molto discutibili, perché l’Inter non ci capisce molto. Regge sì la difesa, ma comunque D’Ambrosio è costretto ad allargarsi come un terzino per seguire Salah, lasciando così Murillo e Medel esposti alle entrate centrali (altra mossa vincente di Spalletti). Inoltre è sempre in inferiorità in mezzo: Perisic esterno finisce col subire Bruno Peres, a Candreva non riesce un cross, Brozovic non trova mai posizione. Andrebbe sostituito ben prima di 54’, il croato, ma quando Pioli lo fa, inserendo Eder, lascia un 3-4-2-1 che prosegue nell’equivoco.
E infatti arriva subito il 2-0, ancora Nainggolan, corsa area-area e botta tremenda. Serviva forse una difesa a quattro, togliendo Brozovic, inserendo Ansaldi o Nagatomo, e riportando così Perisic nella zona che gli compete. Invece niente: così fino alla fine. Addirittura, quando entra Gabigol, l’altro subentrato Eder va a fare l’esterno. L’Inter va avanti più con la forza della disperazione che con un vero progetto: Icardi non è mai nella manovra come Dzeko, ma appena ha lo spiraglio buono infila il 2-1, servito da Perisic per una volta ala e non esterno. Dura poco: sull’ennesima ripartenza giallorossa, Medel atterra Dzeko e Perotti dal dischetto non sbaglia neanche per sbaglio: 14° rigore per i giallorossi, 7° per l’argentino, e 3-1. E’ vero che Pioli ne ha vinte 10 su 14: ma le tre sconfitte sono con Juve, Napoli e Roma. Tutte più forti.
(Gazzetta dello Sport)
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