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PLATINI: “TESSERA DEL TIFOSO? E’ UN FATTO ITALIANO E NON MI PIACE”

«È un fatto italiano. Personalmente, non mi piace. L’Uefa non fa schedature. Il pubblico di Madrid, meraviglioso, era metà dell’Inter e metà del Bayern. Il calcio e il tifo che sogno». Michel Platini, presidente della Uefa, si...

Alessandro De Felice

«È un fatto italiano. Personalmente, non mi piace. L'Uefa non fa schedature. Il pubblico di Madrid, meraviglioso, era metà dell'Inter e metà del Bayern. Il calcio e il tifo che sogno». Michel Platini, presidente della Uefa, si esprime così sulla tessera del tifoso in un'intervista al quotidiano La Stampa. La tessera entrerà in vigore dalla prossima stagione e servirà per seguire le trasferte della propria squadra del cuore. Venerdì, a Ginevra, la Uefa ha assegnato gli Europei del 2016 alla Francia, che ha avuto la meglio sulle candidature di Turchia e Italia. «Perchè l'Italia ha perso? Non certo per la violenza. O, quanto meno, non solo. La violenza è un fenomeno transnazionale. Tocca ai governi sgominarla, alle forze dell'ordine. L'importante è che i club non facciano i furbi. I nomi dei delinquenti sono noti a tutti». Per gli stadi? «Nessun dubbio che i vostri siano vecchi. Molti aspettano un Mondiale o un Europeo per rifarli. Non è obbligatorio: ci si può muovere anche »prima«. Magari, quando la Francia rifiutò la vostra proposta di fifty-fifty, e disse che avrebbe voluto correre da sola, sarebbe stato più opportuno ritirarsi -dice Platini-. Forse. Credo che, per Abete, il vero smacco sia stato quello di Polonia e Ucraina, non questo. Rocco Crimi ha fatto i miracoli, ma aveva di fronte due presidenti della Repubblica