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Dopo il primo gol in maglia nerazzurra, è Andrea Poli l'ospite della puntata odierna di "A tu per tu", l'appuntamento settimanale di Inter Channel con i protagonisti sul campo.
Andrea, ben arrivato nella "cooperativa" dei bomber nerazzurri.
"È stata una bella emozione. Sono contento soprattutto perchè volevamo vincere a tutti i costi la partita contro il Genoa: la Coppa Italia per noi è una bella competizione, soprattutto per i giocatori che in questo periodo stanno giocando di meno, come me. È stata un'occasione per entrare in condizione e ritrovare il campo come abbiamo fatto giovedì sera".
Il problema di far parte di un grande club è quello di avere un altissima concorrenza. Quale forza deve avere un giovane per adattarsi a questo tipo di lavoro?
"Ci sono giovani e giovani e alcuni di questi hanno già fatto le loro esperienze di serie A. Io ad esempio sono arrivato qui, ma venivo dalla Sampdotria, dove ero stato due anni durante i quali il club mi ha dato la grande possibilità di esordire giovanissimo, ricordo che nella mia prima partita da titolare non avevo neanche 20 anni. Ritengo quindi importantissimo che un giovane compia quelle esperienze che poi lo portano a essere più sicuro anche dei suoi mezzi. Poi, è chiaro che quando si arriva in un grande club la concorrenza è altissima, ma io mi reputo fortunato a poter giocare con questi campioni perchè ogni giorno posso imparare qualcosa di nuovo".
È più difficile per un giovane calciatore italiano, rispetto a uno straniero, emergere nel campionato italiano?
"Credo di si perchè soprattutto in Italia conta tanto il risultato, quindi c'è più paura a lanciare un giocatore giovane. Ho notato che per gli stranieri è più facile, ma credo che il calcio italiano abbia bisogno dei giovani perchè il futuro è nostro e perchè ci sono dei giovani che vogliono far bene e qui all'Inter ne ho visti tanti. Bisogna sempre lavorare, migliorare, avere sempre la testa giusta, questo è importantissimo: ripeto, il futuro è dei giovani, ma al tempo stesso sta a loro meritare questo futuro e le possibilità che li vengono date".
Spesso di un giocatore si dice "bravo si, ma non ha la testa da calciatore". Che cosa significa?
"Ci vuole una cultura professioinale e di rispetto per le persone che si hanno intorno e che vivono e lavorano per farti stare bene. Condurre una vita regolare, da professionisti, questo non devo dirlo io, ma anche il rispetto è importante".
Arriva la Lazio, si chiude il girone di andata: bisogna vincere.
"Bisogna affrontare questa partita con grande concentrazione perchè la Lazio è una squadra che sta bene e che sta facendo molto bene, con giocatori importanti. Andremo in ritiro per affrontare questo appuntamento nel migliore dei modi".
Adesso che hai fatto il tuo primo gol con l'Inter non ti fermi più...
"Io nei pronostici non ci azzecco tanto (ndr, sorride). Mi godo la rete realizzata contro il Genoa, ma è archiviata e spero di poter dare un'ulteriore mano nelle prossime gare".
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