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Per mesi i tifosi nerazzurri hanno sentito e letto la parola closing. Ebbene ora che si è passato dalle parole ai fatti, ecco che, cominciano a filtrare i primi numeri reali, che hanno consentito a Thohir di diventare il vero padrone dell’Inter, appunto con il closing.In sostanza, la società Inter Brand, ha ceduto per una cifra di 132 milioni di euro tutte le attività ad essa collegate: attività di licensing, merchandising e altre sponsorship. Con il mega prestito di 200 milioni, aggiunto a questo passaggio si è raggiunta la quota di 291 milioni che di fatto è il patrimonio della nuova società: Inter Media and Communication (500mila euro sotto forma di capitale sociale e 290,5 milioni come riserve da sovrapprezzo).
E’ questa la cifra che i nerazzurri hanno dato come garanzia per il finanziamento, appoggiato, inoltre dalla certezza che ci saranno ricavi con l’aiuto delle agenzie di rating. La Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, è riuscita ad entrare in possesso del contratto di finanziamento stipulato dagli atti notarili sottoscritto lo scorso 27 maggio. Detto in termini numerici, di quei 200 milioni ne sono stati girati subito 127 a Fc Internazionale per liquidare gli istituti (Bpm, Banco Popolare, UniCredit, Veneto Banca, Monte Paschi) titolari di crediti o fideiussioni garantiti da Moratti. Proprio la liberazione di queste garanzie ha segnato la svolta societaria.
Dopo l’avvento di Thohir a novembre, con l’aumento di capitale di 75 milioni erano state già estinte alcune linee di credito. I 127 milioni saldati in questi giorni rappresentano il residuo delle vecchie pendenze bancarie. Considerato che dovrà essere cancellato anche il pegno da 40 milioni sul marchio Inter, gli iniziali 200 milioni del maxi-prestito si riducono a 30 circa. Servono per saldare i fornitori e altri creditori.
È vero che Moratti, alla luce degli accordi con Thohir, ora dovrà versare in conto capitale 17 milioni, ma questi saranno assorbiti dalla gestione ordinaria. Insomma, l’austerity è d’obbligo in attesa della crescita dei ricavi e del riequilibrio dei conti.
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