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Ha letto il suo nome sui giornali e non riesce a darsi pace. Rodrigo Palacio è finito insieme ad altri suoi ex compagni del Genoa in mezzo ad un'inchiesta del Tribunale della stessa città ligure che indaga sul derby contro la Sampdoria del 2011. Enrico Preziosi, il presidente rossoblù, ha parlato in pubblico del suo ex giocatore e ha raccontato: "Volete sapere chi era al telefono? Ve lo dico, non ho problemi - ha rivelato in sala stampa - era il procuratore di Palacio che mi chiede cosa sta succedendo, perché il ragazzo ha letto il suo nome sui quotidiani e ho dovuto spiegargli la situazione, dirgli di stare tranquillo perché non c'è nulla di cui preoccuparsi, ma lui mi ha risposto che il suo assistito non sa darsi pace, è disperato. Queste sono le coseguenze di un modo di operare sbagliato. Ci sono quattro giocatori finiti sotto inchiesta solo perché un tifoso li avrebbe tirati in ballo in una telefonata con un amico. Ma scherziamo? Non si scehrza su queste cose. Se gli inquirenti hanno prove certe allora che le tirino fuori e facciano bene il loro lavoro, altrimenti non mettiamo in mezzo persone con il rischio di rovinarle".
SICUREZZE - E' una difesa a cuore aperto. Il patron del club del Grifone ha solo belle parole per il suo ex calciatore argentino: "E' un ragazzo d'oro, lo conosco bene - continua - non avrebbe mai commesso un reato".
Senza contare la reazione, comunque contenuta dell'Inter: "Mettetevi nei miei panni - sostiene Preziosi - i nerazzurri vorranno spiegazioni, vorranno essere tutelati. Semmai dovesse accadere che il giocatore ha commesso qualcosa di sbagliato restituirei immediatamente i dieci mln a Moratti, io non sono un tirapacchi. Ma sono convinto che non succederà".
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