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Proverbio cinese sposato da Conte. L’Inter è già sua, più di quanto la Juve lo sia di Sarri

I nerazzurri, contro la Juventus, hanno dimostrato di aver appreso i dettami del nuovo allenatore

Eva A. Provenzano

La sconfitta di Nanchino non è stata negativa. Tutt'altro se si legge l'analisi della Gazzetta dello Sport di questa mattina. La rosea parla di un proverbio cinese sposato da Conte e dai suoi: "Non si arriva in cima alla montagna senza passare per vie difficili e scoscese". Nell'amichevole che si è giocata nella città di Suning i nerazzurri partivano da sfavoriti, se non altro per la mancanza di attaccanti a disposizione dell'ex ct. Ma "l'Inter ha giocato la partita. L’ha sentita, l’ha voluta, l’ha rosicchiata provocando l’autogol di De Ligt a costo di alzare il livello della battaglia", si legge sul giornale sportivo italiano. L'Inter insomma può comunque sorridere: "In soldoni: è molto più vicina l’Inter a essere una squadra di Conte di quanto non sia la Juve a somigliare a Sarri". Un bel complimento per il tecnico che ieri ha subito detto: "Quando si perde bisogna sempre rosicare".

ANALISI TATTICA - "Nel 3-5-2 di Conte si è vista una squadra che ha cercato il cambio di fascia immediato con insistenza, gli interni di centrocampo giocare a memoria, Sensi che si è messo in verticale davanti a Brozovic diventando un trequartista in fase di ripartenza e si è vista la ricerca del gioco che parte dal basso, come piace all'allenatore nerazzurro, senza dimenticare il pressing alzato moltissimo con il croato primo uomo ad attaccare il portatore di palla", si legge ancora nello stesso articolo.

(Fonte: GdS)

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