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Pubblico negli stadi, l’allarme di Marotta e cosa dice la norma. Per pochi centimetri…
Ieri Beppe Marotta ha lanciato l'allarme per quanto riguarda la norma sul pubblico negli stadi: "Utilizzando i parametri che sono stati proposti dal Governo (il distanziamento di un metro, ndr), la capienza verrebbe ridotta al 25/30%. Questa situazione provocherebbe un danno economico considerevole alle casse dei club". Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, oltre il danno si rischia la beffa. A San Siro la distanza tra due posti separati da un singolo seggiolini è di 88 centimetri, meno del metro che il governo impone alle società per riaprire al 50% della capienza.
"È il comma 2 del decreto del 22 luglio, quello che allarga finalmente il bacino del pubblico negli stadi, ma che conferma anche l’obbligo di distanziamento. E su questo spazio di pochi centimetri nasce un equivoco che complicherebbe non poco la stagione delle squadre di A. Quasi tutte non potrebbero riempire per metà gli stadi, nonostante esista una legge che lo consente ovviamente a chi è in possesso di green pass. Se si fosse obbligati a considerare tra uno spettatore e l’altro non uno, ma due seggiolini vuoti, a quel punto gli stadi verrebbero riempiti soltanto al 30% circa, e non più al 50".
"L’obbligo del metro di distanza spalancherebbe le porte di San Siro a “sole” 25mila persone circa, 15mila in meno di quelle che Inter e Milan pensavano di poter subito ospitare. Ma lo stesso problema si allarga a (quasi) tutti gli impianti di A. Solo la Juve, con l’Allianz nato 10 anni fa, può superare l’ostacolo: i seggiolini della casa bianconera sono assai più larghi della media italiana".
(Gazzetta dello Sport)
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