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Questa sera, in occasione di Napoli-Porto, valevole per gli ottavi di finale di Europa League, torna in Italia una vecchia conoscenza dei tifosi nerazzurri: Ricardo Quaresima.
Approdato in nerazzurro nell’estate del 2008, costò a Moratti una cifra intorno ai 25 milioni. La Gazzetta dello Sport, lo ha intervistato in esclusiva:
Ha fatto bene in Portogallo con Sporting e Porto, e al Besiktas, ma nei grandi club europei come Barcellona, Inter e Chelsea non è riuscito ad affermarsi. Perché?«Devo sentirmi importante per esprimere il mio miglior calcio. Al Barcellona ero molto giovane, appena 19 anni. All’Inter ero già maturo e sapevo ciò che volevo, ma non è stato facile. Non mi è piaciuto nulla del club e dell’esperienza in Italia».Per gli italiani è stato un flop, questo la infastidisce?«L’Inter è un club difficile, non è gestito in modo organizzato come il Porto. Alcune persone del club sono state scorrette con me. Non dico i compagni che sono stati gentili, ma ognuno pensava solo a se stesso. Nessuno mi ha dato supporto, ma niente nomi...».Forse ha pagato la pressione dei 25 milioni spesi dall’Inter?«Assolutamente no. Uno che è abituato a giocare al Porto, con la pressione che c’e’ in questo club e con questi tifosi, è pronto ad affrontare qualsiasi altra pressione. Sono state questioni interne al club. Ma ormai fa parte del passato».Mourinho la accusò di mancanza di impegno.«Ho fatto il mio lavoro, ma se Mou mi ha voluto e hanno speso tanti soldi per me, doveva darmi più sostengo e opportunità per brillare. Sono stato trattato male, e non ho avuto le giuste opportunità. Ho vissuto situazioni brutte all’Inter, ma non ne voglio parlare più».Anche Balotelli all’Inter ha avuto problemi con Mou.«È diverso. Balotelli è Balotelli. È un bravo ragazzo, non è vero ciò che dicono di lui. Lui è sempre sotto pressione, parlano sempre troppo di lui. Fa i suoi errori ma sta molto meglio ora. Mario è uno dei migliori giocatori del mondo». Ultima. Tornerebbe a giocare in Italia in futuro?«Solo se il Porto mi manda via…(sorride). Ma non credo. Dell’Italia e degli italiani non mi manca nulla e non penso di andarmene dal Porto. Ho ancora molte cose da dare al calcio e a questo club».
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