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"Errori più che sfortuna, certo, ma resta il senso della grande partita giocata dell’Inter che ha costruito e giocato più del City e non si è mai fatta dominare, come accade regolarmente a chi affronta Guardiola. Bravissimi Dimarco, Acerbi, Brozovic, Barella... Sotto tono Calhanoglu. La Lu-La non è salita sul treno della gloria. Onore a Simone Inzaghi per come si è giocato la finale, andando a prendere subito il City, invece di aspettarlo. Ci sono sconfitte di cui essere fieri, anche se bruciano. Tipo questa".
"Il Manchester City festeggia la sua prima Champions League e completa il sontuoso Triplete stagionale, dopo Premier e FA Cup. Solo lo United c’era riuscito. Triplete personale di Champions per Guardiola dopo le due vinte col Barcellona. Il City ha meritato il trionfo per ciò che è, non per ciò che ha fatto in finale. E’ la squadra al mondo che più onora il calcio: prima per gol, tiri, passaggi e in tutte le classifiche virtuose di questo torneo. Ma ieri non è stata superiore all’Inter. Il City, che ha perso De Bruyne nel primo tempo per infortunio muscolare, ha subìto, si è difeso, ha tirato meno dei nerazzurri e deve fare un monumento al suo portiere. Haaland? Il peggiore. Guardiola ha vinto come gli italiani che punzecchia sempre. Ma si merita le farfalle nella pancia", spiega Gazzetta.
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