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Ramires: “Inter? Alla fine nulla di concreto. Testa al 100% al Jiangsu. In futuro…”

Eva A. Provenzano

Il giocatore del club cinese ha parlato del mercato di gennaio, della possibilità di approdare a Milano

Ramires poteva arrivare all'Inter a gennaio, ma alla fine Suning ha scelto di non cederlo e lasciarlo a disposizione di Fabio Capello per il Jiangsu. Il giocatore ha parlato con la stampa brasiliana. Ecco cosa ha detto:

-Ti penti di aver lasciato il Chelsea per Jiangsu Suning? L'esperienza nel calcio cinese è stata positiva per te? 

Francamente, non era nei miei piani lasciare il Chelsea in quel momento e in quel modo. E 'stata una questione di tempo, un'opportunità che si presentò quando lì non avevo molte chance e ho trovato fosse giusto accettare questa sfida. Era una situazione nella quale sono diventato parte fondamentale di un grande progetto, che ha risolto la mia vita in termini economici. Ho dovuto tenerne conto. Vivendo quello che stavo vivendo in quel momento, credo che lo farei di nuovo. Quindi non me ne pento. Ho imparato molto qui e sono grato per il modo in cui la mia famiglia e io siamo trattati dai cinesi.

-Il Jiangsu Suning ha avuto una stagione che non è stata all'altezza delle aspettative nel 2017, chiudendo in classifica con un modesto 12esimo posto. Cosa è andato storto per il club? Cosa bisognerebbe migliorare?

È stato un anno davvero difficile per la nostra formazione e ci siamo dovuti adattare ai risultati arrivati. Per me è stato abbastanza difficile attraversare questo momento dato che sono un ragazzo molto competitivo, mi piace sempre lottare per i titoli, come grazie a Dio è successo in tutta la mia carriera. È stata una buona stagione, parlando individualmente, ma il più grande obiettivo è sempre quello del collettivo. Si spera che il 2018 possa essere migliore per la squadra. 

-Anche se la scorsa stagione la squadra è andata male, ma sei stato il miglior marcatore con 11 gol in 31 partite. Come ti inserisci negli schemi del Jiangsu Suning? Hai piena libertà di attacco?

L'anno scorso ho giocato in vari ruoli, dipende tutto dalle scelte dell'allenatore. Sono sempre stato riconosciuto per essere versatile e mantengo questa caratteristica. Di solito ho giocato più liberamente, con la libertà di andare avanti ed è così che mi sento più a mio agio, anche per sfruttare la capacità che ho di giocare tra attacco e centrocampo.

-Sei nella tua terza stagione nel calcio cinese. Che cambiamenti hai visto in questi tre anni?

Il più grande cambiamento che ho visto è in termini di pianificazione e struttura. Nel calcio cinese si è iniziato a capire meglio la struttura che una grande squadra di calcio ha bisogno di avere, non solo in relazione alle strutture, ma anche in termini di avere le persone giuste per fare tutto. L'arrivo dei brasiliani e di altri stranieri qui ha dato loro la dimensione di ciò che era necessario fare per evolvere in questo senso, dal momento che la volontà di imparare e le condizioni per farlo non sono mai mancate ai cinesi.

-Jiangsu Suning appartiene allo stesso gruppo che controlla l'Inter. La stampa europea ha parlato di te ed Alex Teixeira in chiave nerazzurra. E' successo davvero? Cosa è mancato perché tu arrivassi a Milano? Torneresti in Europa?

Molto è stato detto su questo interesse da parte dell'Inter, ma la verità è che nessuno ha fatto cose concrete perché qualcosa accadesse. Ho 31 anni e penso di avere ancora molto da vivere nel calcio. Ho questo desiderio di tornare in Europa un giorno, ma lo considero come qualcosa che farò solo al momento giusto. Il mio obiettivo in questo momento è di aiutare il Jiangsu e ho bisogno di rispettare il club con il quale ho un contratto. 

-Del tuo nome si è parlato in Brasile a proposito del Flamengo? Ti hanno mai proposto qualcosa?

Ho detto a volte che Flamengo è il club per il quale tifavo nella mia infanzia e per il quale molti dei miei amici tifavano e penso che sia per questo che si sia parlato di un mio arrivo, anche a causa del desiderio dei fans di vedermi lì. Ma la verità è che non c'è stato nulla di concreto, né con me, né con dirigenti del Jiangsu. Un giorno tornerò in Brasile. Se Flamengo ha interesse per me ascolterei i suoi dirigenti con affetto, così come tutte le grandi squadre del Paese e, in particolare, il Cruzeiro. Vediamo cosa accadrà in futuro. Per ora, come ho detto, la testa è rivolta al 100% al Jiangsu.

(Fonte: lance.net)