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Ranieri: “Mai entrati in partita. Motta? Mi ha chiesto di non insistere, voleva andarsene “

Eva A. Provenzano

Inguardabile, irriconoscibile, indifendibile. L’Inter che scende in campo all’Olimpico gela il cuore dei suoi tifosi e non sembra lei: nessuna reazione, nè un’idea, neanche l’ombra della squadra che ha risalito la china da...

Inguardabile, irriconoscibile, indifendibile. L'Inter che scende in campo all'Olimpico gela il cuore dei suoi tifosi e non sembra lei: nessuna reazione, nè un'idea, neanche l'ombra della squadra che ha risalito la china da dicembre in poi. Claudio Ranieri prova a spiegare la sonora sconfitta maturata contro i giallorossi ai microfoni di Premium Calcio. Vi riportiamo le sue parole: 

BATOSTA - "Bella batosta perché in pratica non abbiamo giocato, siamo stati fermi fin dall'inizio e sapevamo che sarebbero partiti bene fin dall'inizio. Da martedì c'è da tirare una bella riga e ricominciare. Come determinazione e voglia di fare dovevamo averla più noi e invece non siamo mai entrati in partita". 

SOSTITUZIONI - "Nel primo tempo ho messo in campo le due punte, ma loro a centrocampo con l'abbassamento sistematico di Totti ci hanno messo in difficoltà. Ho messo un centrocampista in più per aiutare Cambiasso e Palomboe ho tolto Pazzini. Maicon? Volevo inserire Faraoni per dargli spazio dato che aveva fatto bene nelle partite in cui eravamo stati all'altezza".

TATTICA - "Siamo stati poco reparto nelle manovre della Roma e siamo stati disattenti sulle palle ferme, gli abbiamo subito lasciato occasioni, mai entrati in partita insomma. C'è stato un calo, ma dopo il derby abbiamo perso la concentrazione".

OBIETTIVI - "Intanto dobbiamo tornare a giocare come squadra, con equilibrio. Aspetto con impazienza il rientro di tutti, ci mancano uomini come Stankovic, Chiuv, Sneijder, Forlan, e poi vediamo, intanto ci serve determinazione per superare questo momento e ci serve fare squadra. In questi dieci giorni abbiamo un po' perso la quadratura".

THIAGO MOTTA - "La cessione di Motta? Adesso non so se la società ha tirato i remi in barca, io non lo credo, non volevo perdere il giocatore, l'ho detto tante volte, abbiamo fatto di tutto per tenerlo, ma lui voleva andarsene, diceva che voleva una nuova esperienza, mi ha chiesto di non insistere e allora tenerlo sarebbe stato controproducente e trovare un giocatore delle sue caratteristiche in una settimana era davvero difficile. Leo ce l'ha chiesto per le sue caratteristiche uniche".