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RANOCCHIA: “A gennaio ero morto, sono resuscitato. Me la sono giocata e…”

Dal sogno Rio de Janeiro alla vacanza di New York. Andrea Ranocchia saluta gli azzurri e si gode le sue vacanze prima del rientro alla base nerazzurra. SPERANZA MONDIALE- “Non so cosa avrebbe deciso Prandelli, ma soprattutto non auguro mai...

Giovanni Montopoli

Dal sogno Rio de Janeiro alla vacanza di New York. Andrea Ranocchia saluta gli azzurri e si gode le sue vacanze prima del rientro alla base nerazzurra.

SPERANZA MONDIALE- "Non so cosa avrebbe deciso Prandelli, ma soprattutto non auguro mai il male gli altri. Avevo sperato di più di entrare fra i 23, vedendo come mi ero allenato negli ultimi tempi e i risultati dei test.

LA LUCE -  "A gennaio ero morto, pensare al Mondiale era un’eresia. Negli ultimi due mesi e mezzo sono resuscitato. E me la sono giocata fino al 13 giugno. Forse, in tutta la carriera, non avevo mai tirato fuori tante cose buone e tutte insieme come in quest’ultimo periodo".

ESPERIENZA - "E’ stato comunque come vivere da dentro un pezzetto di Mondiale, respirarne l’aria. Nel gruppo Italia c'è grande determinazione, tutti sanno quello che devono fare. E poi quando prepari un Mondiale fai più fatica, e poche cose uniscono come fare fatica insieme".

SINGOLI - "Pirlo è un faro, ogni volta riesce ancora a stupirmi. Darmian ha avuto una naturalezza incredibile nel farsi trovare pronto. E quando Buffon mi ha fatto i complimenti per essere rimasto con il gruppo è stato il momento più bello"