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Intervistato da La Stampa, l'ex difensore dell'Inter Andrea Ranocchia ha parlato della nuova esperienza al Monza e del suo addio al club nerazzurro
«Stroppa ci fa lavorare tanto, sembra Conte. Ci serve stare un po’ sul campo con tutti questi nuovi arrivi. Ogni volta l’allenatore deve rispiegare i concetti principali. Per fortuna il mercato è aperto anche per le altre squadre»,
Che effetto fa ricominciare al Monza dopo oltre dieci anni di Inter?
«È stato emozionante lasciare l’Inter con il suo carico di affetti, amici e ricordi. Ma era arrivato il momento giusto per cambiare. Sono molto contento di essere qui. Si percepisce la voglia di costruire qualcosa di importante. Basta vedere i lavori al centro sportivo di Monzello per migliorare la struttura. Ogni giorno c’è un’idea nuova. Silvio Berlusconi e Galliani hanno vinto tutto nel calcio».
Ha affrontato tante volte nel derby il Milan di Berlusconi e Galliani. Ha scherzato con loro del passato nerazzurro?
«Sì, con Galliani al momento della firma. Mi ha detto: “Era da tanto che volevo prenderti, finalmente ci sono riuscito». Il Milan mi aveva cercato quando ero all’Arezzo in Serie B e andavo ad allenarmi in bicicletta, prima di essere acquistato dal Genoa e girato in prestito al Bari. Quasi 15 anni fa. Ha dovuto aspettare un bel po’,ma cel’ha fatta».
Si sente il leader del Monza?
«È il gruppo che decide, non ci si autoproclama. Ho sempre cercato di dare consigli in base alla mia esperienza. Ma è un discorso fatto di piccole cose che crescono nella quotidianità. Nel calcio è già tanto fare parte di un gruppo senza creare problemi perché in uno spogliatoio è pieno di ego forti. Il calciatore, rispetto a un coetaneo che fa un altro lavoro, ha più carisma perché per arrivare in alto bisogna essere tosti».
Il Torino è un avversario complicato per debuttare in Serie A?
«È una squadra che ha grande fisicità, difficile da affrontare. Gioca sull’uno contro uno a tutto campo. Ed è una formazione rodata che ha lo stesso allenatore da due anni, con concetti di gioco chiari. Juric è un tecnico di carattere. Era già così quando era mio compagno di squadra al Genoa. Poi l’ho avuto come vice di Gasperini all’Inter».
Ha visto che litigata con il dt Vagnati? In Italia il calcio viene vissuto in modo troppo isterico?
«In Inghilterra, dove ho giocato con l’Hull City, finita una partita si pensa già alla prossima. In Italia, invece, c’è un eccesso di importanza quasi affannoso: si parla per ore di aspetti minimi. Ma basta sapere che è così. E si va avanti. Difficilmente cambierà. Servirebbero decenni».
Siamo in crisi di difensori: vede qualche giovane interessante in giro?
«Bastoni è promettente (scherza parlando del suo ex compagno che è già una realtà, ndr) e speriamo che ne vengano fuori altri per la Nazionale. Bastoni ha la possibilità di diventare fortissimo».
Dove vede il Monza a fine stagione?
«L’importante è che sia ancora in Serie A. Poi vedremo. Bisognastare calmi».
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