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Ai microfoni di Matteo Barzaghi, per Sky Sport 24, Andrea Ranocchia parla di se e dell'Inter. Dal campo al mercato, dagli obiettivi suoi e della sua squadra alle speranze in chiave nazionale italiana.
Che momento stai vivendo questo momento?
"Momento positivo dal punto di vista personale. Sto bene, spero di continuare così e di dare una mano per portare l'Inter in Europa".
Come stai vivendo questi alti e bassi della stagione della squadra e di conseguenza dei calciatori?
"Un anno un po' cosi tra il cambio societario, che comunque qualcosina ha influito, e alti e bassi dal punto di vista fisico, stiamo lavorando e adesso dobbiamo stringere i denti perchè abbiamo sei partite difficili ma da fare nel miglior modo possibile per arrivare in Europa".
Come hai fatto a rimanere concentrato e a farti trovare pronto nel momento in cui eri fuori dai titolari?
"E' stato un impegno totale, sia dal punto di vista mentale che fisico. Ho lavorato tanto quando non giocavo, anche nei giorni liberi con il prof abbiamo lavorato tanto, e quando ho avuto l'occasione di rigiocare, almeno dal punto di vista fisico, ero pronto".
Hai sofferto un po' rimanendo fuori?
"E' normale, un giocatore che non gioca soffre sempre ma so anche che nel calcio capita".
Il Milan fa paura?
"Noi dobbiamo andare al massimo e fare la corsa su noi stessi perchè adesso siamo noi davanti, dobbiamo pensare a fare benissimo e pensare a queste partite che mancano e all'unico obiettivo che abbiamo e che è andare in Europa".
Quanto è importante arrivare in Europa per salvare la stagione?
"E' fondamentale, è l'unico obiettivo che abbiamo e dobbiamo assolutamente centrarlo per far si che il prossimo anno si possa costruire una squadra importante e poi soprattutto una squadra come l'Inter non può permettersi di stare fuori per due anni consecutivi".
Come vedi l'Inter l'anno prossimo?
"Spero sia l'anno della rinascita, quello nel quale la Società si assesta e si formi un gruppo che possa fare bene in Europa e in campionato, molto meglio degli anni che abbiamo passato".
Il Galatasaray è un ricordo o una porta che si puo riaprire?
"Un ricordo, sono stati dei giorni intensi che poi sono finiti e sono rimasto qui, ma neanche un ricordo perchè non è mai successo nulla a livello pratico. Sono stati solo 3 giorni di fuoco e poi sono tornato alla grande per dare tutto per questa maglia. Sono tre anni che ogni sessione di mercato si dice che devo andare via e invece rimango qui, è sempre la stessa storia".
Che cosa ci puoi dire però dell'interesse della Roma e della Juventus?
"Se sono vere queste voci fanno sicuramente piacere perchè sono squadre importanti, ma ripeto sono anni che si dice che io devo andare via e poi rimango qui, sono contento di restare qui e sarò contento di stare qui".
E sul rinnovo del contratto che cosa puoi dirci?
"C'è tempo ancora, scade nel 2015. Comunque ancora non ne abbiamo parlato perchè sinceramente staimo pensando a giocare e arrivare in Europa, questo è l'obiettivo principale. Non sono in scadenza ho ancorau n anno e 3 mesi e non c'è assolutamente fretta, quando sarà il momento ne parleremo insieme alla Società".
La partita della prossima domenica contro la Samp è un po' un tuo derby personale visto il tuo passato al Genoa?
"Si, personalmente un po' si, ma non esistono derby, non esistono partite semplici o difficili, sono tutte partite uguali nelle quali dobbiamo solo fare meglio di quanto stiamo facendo e vincerne il più possibile se non tutte".
Il calendario complicato spaventa o è più uno stimolo in più?
"Per me uno stimolo, piu affronti squadre di livello e piu hai stimoli e motivazioni per fare bene. Il calendario è quello che è, non possiamo fare niente, dobbiamo solo affrontarlo al massimo delle nostre forze".
Conosci Sinisa Mihajlovic?
"Non lo conosco, ma era molto amico di Deki (ndr, Stankovic), diciamo che è un amico in comune. Sta facendo benissimo perchè ha preso la Sampdoria che era un po' in crisi e l'ha portata a livelli alti. Domenica ci aspetta una partite difficile, in casa loro è sempre molto complicato, ma noi stiamo lavorando bene, siamo pronti e dobbiamo assolutamente svoltare".
Capitolo Nazionale, quanto ci speri?
"Ci spero tantissimo e un altro obiettivo, una volta raggiunta l'Europa con l'Inter, sarà quello di mettere in difficoltà il ct per andare in Brasile. Mi sto impegnando tanto e, ripeto, queste ultime sei partite diranno tanto di quello che sarà in futuro".
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