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Ranocchia: “Thohir mi ha esaltato! La prima cosa che dirò da capitano sarà …”

E’ un fiume in piena Andrea Ranocchia, nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “Il mio riferimento?  Paolo Maldini. Milanista, certo, ma qui intendo il carisma, l’uomo, la qualità del rispetto e i valori. Tutte cose da...

Riccardo Fusato

E’ un fiume in piena Andrea Ranocchia, nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “Il mio riferimento?  Paolo Maldini. Milanista, certo, ma qui intendo il carisma, l’uomo, la qualità del rispetto e i valori. Tutte cose da avere e per le quali battersi. Cosa dice un capitano?  Il capitano dice «Diamo tutto». Senza soste e furbizie. È la prima cosa che dirò, e la sottolineerò sempre. E se ci sarà qualcuno che non dà, il gruppo deve farglielo capire. Perché è vero che c’è un capitano, ma il gruppo è totalità e forza.

Guardate la Germania: non una stella alla Ronaldo o Messi, che hanno battuto, ma tanti ottimi giocatori che insieme hanno vinto e stravinto. Germania come modello? È questo ciò che vogliamo fare. Thohir ha cambiato molto, dentro e fuori: il suo disegno mi ha esaltato perché c’è la voglia di emergere per durare. Prendete il Bayern Monaco: negli anni ha ritoccato, modellato, inserito e praticamente è da tempo che resta la più forte in assoluto. Oltre a questo, espansione del marchio, coinvolgimento sempre maggiore delle componenti esterne e interne.

Io twitto più di Icardi?  Mi piace comunicare alla gente, interisti e non, pensieri e quotidianità: essere vicini alle persone è sempre una buona cosa- Meglio Bayern o Atletico Madrid?  Il Bayern: dentro ci sono la programmazione, la solidità, la forza, la struttura. E l’idea che tutto possa durare per anni, visto che da anni dura... Quanto all’Atletico, esempio ottimale: hanno dato l’idea di giocare ogni pallone come fosse questione di vita o di morte. Un po’ come il Cile o la Costarica ai Mondiali.

Ho detto dovremo essere tutti capitani?  Nell’arco del campionato ci saranno momenti bellissimi e altri difficilissimi. Ecco, quando vivremo questi ultimi io sarò lì a dare una mano ai nuovi e ai più giovani ma dovrà essere tutto il gruppo a spingere dalla stessa parte, a prendere decisioni. Capitano=cattiveria?  Per fare i capitani contano gli atteggiamenti, sia in campo che fuori. E non facciali, ma comportamentali”