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Uno dei nomi seguiti con maggiore interesse dall'Inter è Nicolò Barella, centrocampista classe '97 del Cagliari. Tuttosport ha intervistato l'allenatore che lo ha lanciato nel calcio dei grandi, Massimo Rastelli.
Lei è l’allenatore che a Cagliari ha lanciato Barella. Cosa ci aveva visto in quel ragazzotto formato nel settore giovanile rossoblù?
L’ho conosciuto quando sono arrivato in società dopo la retrocessione e già tutti me ne parlavano bene. A poco più di 18 anni aveva già giocato qualche partita in Serie A e forse pensava che per lui sarebbe stato tutto facile in B, invece così non è stato, anche perché la concorrenza in squadra era molto alta per un ragazzo tanto giovane, e quindi abbiamo deciso di prestarlo al Como per farlo giocare con continuità.
Scelta azzeccata, visti i risultati...
Vero: quando è tornato, l'ho ritrovato migliorato non solo sotto l'aspetto caratteriale. Nicolò nel periodo passato a Como ha capito quello che volevo da lui, ovvero che doveva avere più continuità a livello mentale e maggior determinazione nell'approccio alle partite.
Che ragazzo è Barella?
Molto più maturo rispetto ai suoi anni. Sa di avere doti importanti, è un grande professionista che cura ogni minimo particolare e che in campo non si risparmia mai. In più di una occasione, appena tornato dall'Under 20, ha voluto allenarsi come se nulla fosse: da questi particolari si capisce chi è Barella.
Dove invece può ancora migliorare?
Nell'essere più decisivo negli ultimi venti metri.
Per lui si sprecano i paragoni con Nainggolan.
Ai ragazzi non bisogna dare etichette che possano diventare un peso. Barella è Barella e stop. Stiamo comunque parlando di un giocatore completo, moderno, che ha una bella gamba, grande muscolatura, che è un ottimo incontrista ma sa pure essere un giocatore tecnico.
Qual è il suo ruolo ideale?
Nicolò è un'ottima mezzala ma tante volte l'ho impiegato come play e pure lì ha fatto bene, stesso discorso vale per quando ha fatto il trequartista. E in Nazionale ha giocato pure nel centrocampo a due senza risentirne.
Va bene, ma secondo lei dove Barella rende di più?
La sua modernità, ripeto, sta nel sapersi adattare. Però credo che senta davvero come suo il ruolo di interno a centrocampo.
L'Inter da tempo è sulle tracce di Barella, ritiene che il ragazzo sia pronto per il grande salto?
Domanda difficile... Per Nicolò sarebbe un salto importante, ma lui ha le qualità per ambire in futuro a giocare a quel livello.
A Milano troverebbe Spalletti...
Luciano è un maestro. Ha lanciato tanti giovani, li ha plasmati, magari anche cambiando loro di ruolo, e ha fatto le fortune di tanti ragazzi.
C'è un consiglio che si sente di dare a Barella?
Lui, essendo un ragazzo molto più maturo rispetto all'età che ha, sa benissimo cosa deve fare per proseguire il suo percorso di crescita. Per quanto mi riguarda, vale quello che gli ho sempre detto quando era con me a Cagliari, ovvero di non accontentarsi mai e di volersi sempre migliorare anche perché ha le doti per diventare un grandissimo giocatore.
Magari pure un pilastro della Nazionale che verrà...
Beh, certamente. Credo che Barella sia uno dei giovani più interessanti della nuova generazione che sta crescendo anche grazie al fatto che ora c'è più attenzione nel dare spazio ai ragazzi.
Lei è ancora legato contrattualmente al Cagliari fino al 30 giugno, poi cosa vorrà fare?
Sono un allenatore aperto a ogni esperienza. E mi piacerebbe lavorare pure all'estero.
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