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R.Carlos: “Ronie, per me fu epilessia. Hodgson mi voleva ala. Con Eto’o…”

Daniele Mari

Roberto Carlos è stato intervistato da Extra Time, magazine della Gazzetta dello Sport. L’ex terzino di Inter e Real Madrid ha parlato un po’ di tutto. Ecco i passaggi più interessanti: All’Inter ricordano soprattutto il matrimonio...

Roberto Carlos è stato intervistato da Extra Time, magazine della Gazzetta dello Sport. L'ex terzino di Inter e Real Madrid ha parlato un po' di tutto. Ecco i passaggi più interessanti:

All’Inter ricordano soprattutto il matrimonio fallito con Hodgson nel 1996.

«Voleva farmi giocare ala, io volevo giocare terzino. Però non è colpa sua se sono rimasto un solo anno».

Chi è il giocatore più forte visto in Italia?

«Totti. Se parliamo in assoluto, Zidane e Ronaldo. Una volta a Madrid stavo uscendo da un ristorante quando si avvicinò una signora: “Ronaldo, Ronaldo, mi firmi un autografo?”. E io: “Ok, mi dia il foglio. Con affetto, Ro-nal-do”. Quando lei capì, andò dalla Polizia a denunciarmi. Ho dovuto spiegare ai poliziotti che scherzavo».

Chi è il più matto incontrato in una vita di calcio?

«Gravesen, il danese ex Real. Viveva a un ritmo accelerato. In campo era divertente: ti faceva dei falli atroci e poi si metteva a ridere. Però una bravissima persona...».

Parliamo di Mondiali. Francia ’98.

«Sono stato il primo a vedere la crisi di Ronaldo, sul letto dell’hotel prima della finale. Per me era un attacco epilettico. Ho ancora paura: tremava, era rigido, tutto bloccato. Non aveva il fisico per giocare ma avevamo mezz’ora per decidere. E Ronie in Brasile è come un Dio, doveva esserci».

È vero che è finito tutto per Eto’o?

«Ha il suo carattere. Non ho niente contro di lui però Samuel vuole controllare tutto. Se ci sono un allenatore e un direttore, non puoi parlare con il presidente per decidere»