«Non mi manca la fama e non mi manca giocare. Quando mi esaltavano era una soddisfazione soprattutto per le persone a me vicine, per me contava poco. Pensi che se passi inosservato è meglio. Ogni tanto un genitore mi ferma per strada e mi dice: 'Chino, fai una foto con mio figlio che ti adora?'. E io gli rispondo, facciamo la foto ma non mentirmi, tuo figlio non sa chi io sia. Se mi conoscono bene, se non mi conoscono io non ho nessun problema. Ci sono uomini che, quando finisce la fama dell'aver dato calci ad un pallone, non sanno da dove cominciare. A me non è capitato. Mi conforta aver lasciato un bel ricordo alle persone perché per farlo devi essere stato bravo, se ti comportavi da scemo nessuno si ricordava di te», ha concluso.